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martedì, 14 Maggio, 2024
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Gratteri a “Libero”: Imprenditori e politici usano i boss come agenzia di servizi

Lunga ed interessante conversazione quella che oggi il quotidiano “Libero” ha pubblicato tra il direttore del giornale Pietro Senaldi e il procuratore distrettuale antimafia di Catanzaro, Nicola Gratteri.
“Imprenditori e politici – ha detto il magistrato – usano i boss come agenzia di servizi”. “La ‘ndrangheta? È la mafia più ricca e potente. Ma non è mai stata un agente patogeno che dal Sud ha infestato il Nord.”
“Al Nord ha trovato le stesse condizioni che l’hanno fatto crescere al Sud: imprenditorie politici che l’hanno scambiata per un’agenzia di servizi”.
Inevitabile durante l’intervista un passaggio sulla maxi inchiesta “Rinascita Scott”, di cui si sta celebrando a Rebibbia l’udienza preliminare, e sulle numerose scarcerazioni che hanno preceduto l’udienza preliminare.
“Vorrei specificare- sottolinea Gratteri -, per chi non conosce il codice, che il pm chiede l’applicazione di misure di custodia cautelare a un giudice terzo. Che può accogliere o rigettare la richiesta sulla base di quanto viene posto in valutazione”.
“La scarcerazione poi non significa automaticamente riconoscere l’estraneità dell’indagato rispetto all’ipotesi di reato contestata. In molti casi viene fatta una diversa valutazione in merito alle esigenze cautelari, ma questo è un discorso che non è possibile affrontare in termini astratti”.
Gratteri ha anche sottolineato che ““Non sono mai stato a favore di una giustizia ‘rapida e sommaria’. Ritengo solo che l’Italia si meriti un sistema giudiziario capace di garantire la certezza della pena. Non possiamo pensare di vivere in un mondo abitato solo da gente buona e onesta. Sarebbe bello. Mi piace però pensare a un mondo in cui non sia conveniente delinquere”.
Secondo il magistrato calabrese ““Chi commette un reato deve sapere che esiste una pena. E quella pena bisogna espiarla. Credo ovviamente all’idea della riabilitazione. Soprattutto di chi si rende responsabile di reati ordinari, un po’ meno per i mafiosi. Ma anche i mafiosi hanno la possibilità di redimersi, scegliendo di collaborare con la giustizia.”

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