Continuano le false affermazioni da parte dei media, e di alcuni esponenti politici, sulle affermazioni secondo cui si tenderebbe a favorire le Reti dei Laboratori Analisi privati, sulla problematica dell’emergenza pandemica Sars Cov-2.
Lo rileva ANISAP, l’ Associazione Nazionale Istituzioni Sanitarie Ambulatoriali Private che replica all’on. Di Natale sulle sue ultime affermazioni, riportate dagli organi di stampa, nella quali rende noto, a suo dire, dell’ennesimo paradosso nella gestione della sanità calabrese, e nello specifico quello per il quale l’ASP di Cosenza abbia avviato una ricerca sulla disponibilità di laboratori analisi per processare i tamponi molecolari invece di potenziare le strutture pubbliche.
Nuoce sentire queste affermazioni da un esponente politico il quale disconosce che le Reti dei Laboratori Privati, inseriti nel DCA 142/2017 e s.m.i., sono a tutti gli effetti strutture pubbliche a gestione privata; questo sta a significare che i nostri Associati erogano prestazioni per conto del Servizio Sanitario Nazionale con un’unica certezza, ad una prestazione corrisponde una tariffa certa e quantificata da un Tariffario Nazionale dove i gestori privati di sanità pubblica, si assumono l’onere di tutte le spese, anche del rischio imprenditoriale.
Detto ciò, la Calabria è anche governata da Leggi Regionali e da Regolamenti Attuativi, dove tutte le strutture, siano esse pubbliche o private, devono attenersi per restare nell’alveo della legalità, legalità una parola tanto utilizzata nella dialettica ma spesso non “controllata”.
Anche i laboratori delle strutture pubbliche sono stati riorganizzati in base all’accordo stato Regioni del 2011 con il DCA 112/2016 aggiornato e modificato con il DCA 62/2020, in questi decreti le strutture sono state classificate e sono stati indicate le prestazioni che ogni struttura laboratoristica pubblica può erogare in base alla loro allocazione negli Hub, Spoke, Ospedali Generali ed Ospedali in Zone Disagiate.
Per quanto attiene alle strutture atte a processare i tamponi molecolari sono stati identificati i quattro Hub regionali.
Per l’emergenza pandemica non tutte le strutture, pubbliche o private accreditate, possono processare i tamponi molecolari ma solo quelle inserite in un elenco del Ministero della Salute dopo verifica da parte degli organi competenti.
Detto ciò Di Natale dovrebbe sapere che non è di competenza dell’ASP richiedere una manifestazione di interesse né tantomeno quella di indicarne una tariffa, tariffa che è solo di competenza regionale.
Il Consigliere Regionale dovrebbe sapere che già la struttura delegata all’emergenza COVID-19, vista la difficoltà delle strutture pubbliche delegate a processare una tale mole di tamponi molecolari, pur lavorando con turni massacranti, ha, di concerto con il Dipartimento, avviato una manifestazione di interesse indicando 10 strutture Hub private accreditate, tutte in possesso del Settore di Microbiologia, di cui otto hanno risposto indicando modi, termini e quantità analitiche fornendo disponibilità a supportare le strutture pubbliche delegate.
Siamo in attesa – aggiunge Claudio Giorno – della pubblicazione dell’Ordinanza che darà il via alla sinergia operativa in questa pandemia tra strutture pubbliche direttamente gestite e strutture pubbliche a gestione privata.
Abbiamo anche suggerito un abbattimento del 50% sulle tariffe vigenti pur non avendo noi quel margine ma in uno spirito di massima collaborazione in questo grave periodo emergenziale.
I nostri associati hanno sempre atteso le ordinanze regionali per partire con i test sierologici o antigenici, test che invece oramai erogano tutti pur non avendo la professionalità della lettura fosse anche di un test immunocromatografico.
Ho personalmente presentato alla Presidenza della Giunta, alla Struttura Commissariale, e alla Direzione del Dipartimento Regionale Tutela della Salute due progetti che affidassero ai professionisti laboratoristi sia le piazze, sia i drive-in, sia la possibilità di effettuare rete con le Unita Complesse di Cure Primarie, il tutto al fine di una sinergia tra medicina di laboratorio e medicina territoriale, supporto alle Aziende Sanitarie Provinciali ed alle Aziende Ospedaliere e non per ultimo evitare che soggetti, non professionalmente preparati nell’analisi di laboratorio, fornissero prestazioni a cittadini che si affidano loro per un test covid.
Mi domando – sono sempre parole di Giorno – quanti test sono risultati positivi e non trasmessi agli organi competenti, quanti cittadini sono poi venuti in possesso di un referto scritto, quanti hanno eventualmente ricevuto una fattura per la prestazione ricevuta.
Ed ancora, qualcuno potrebbe informarmi se i positivi, che si sono registrati negli ultimi tre giorni in Calabria, da tamponi molecolari inviati per l’analisi in Puglia, erano in quarantena fiduciaria controllata?
Ed ancora che fine ha fatto la procedura di manifestazione di interesse sulla ricerca di medici ed infermieri per il tracciamento ai quali molti professionisti hanno risposto?
Senza un corretto tracciamento la Calabria avrà tempi duri nell’affrontare questa emergenza pandemica.
I nostri Associati sono pronti a fare la loro parte, sia nel supporto nel processare nei tempi congrui i tamponi molecolare nelle 8 piattaforme che hanno aderito alla manifestazione di interesse, sia nel mettere a disposizione tutte le altre strutture sparse sul territorio regionale come punti prelievi esterni.
Basta con questo discriminare i privati accreditati, se qualcuno ha qualcosa da controllare lo faccia ma non si butti costantemente fango su tanti, tantissimi professionisti calabresi onesti.
Noi ci siamo per una sanità – conclude il segretario ANISAP Calabria – che metta al centro il paziente e non per una sanità costantemente come campo di battaglia politica.
