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martedì, 30 Aprile, 2024
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Furto sacrilego nella chiesa di “Santa Maria ad Nives” a Bovalino superiore. La pista delle sette

L’impegno di tutta la comunità diocesana per riparare all’atto sacrilego commesso nella notte tra venerdì e sabato nella chiesa di “Santa Maria ad Nives” a Bovalino superiore (RC). E quello che chiede il vescovo di Locri-Gerace, Franco Oliva, dopo il furto dell’ostia magna che si trovava conservata nella custodia eucaristica, di alcune ostie piccole consacrate (altre sono state sparse sull’altare) e di un medaglione reliquiario della Madonna. Il vescovo, che ha definito quell’atto «una ferita al cuore di tutta la Chiesa e dei suoi fedeli», ora invita tutta la comunità della Locride «a elevare suppliche a Dio e invocare la sua misericordia con una celebrazione pubblica di riparazione al fine anche di riaprire al culto la chiesa ove ha avuto luogo il sacrilegio».

Intenso e corale il programma proposto dall’Ufficio liturgico diocesano, su indicazione del vescovo. Così si «raccomanda che in ogni parrocchia, venerdì 8 marzo abbia luogo la Via Crucis comunitaria con l’intenzione di riparare al grave gesto sacrilego e, dopo il pio esercizio o dopo la Messa che segue la Via Crucis, si tenga un’ora di Adorazione eucaristica comunitaria». Sabato 9 marzo alle ore 17.30 a Bovalino Superiore avrà inizio una processione penitenziale, presieduta dal vicario foraneo, don Nicola Commisso Meleca, che, partendo dalla Chiesa di Santa Caterina, attraverserà le vie del piccolo borgo e si dirigerà verso la Chiesa Matrice, dove alle ore 18 monsignor Oliva celebrerà la Messa e presiederà la preghiera di riparazione, riaprendo così al culto il luogo sacro. A tale celebrazione, si legge nella nota della diocesi calabrese, «è raccomandata la partecipazione di tutti i fedeli e tutti i sacerdoti della Diocesi che potranno essere presenti anche, laddove sia possibile, sospendendo le celebrazioni in parrocchia».

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Un particolare impegno viene chiesto a tutti i confratelli e le consorelle dell’arciconfraternita Maria Santissima Immacolata che, si legge in una nota, «sono tenuti a partecipare, come atto di fede, amore e obbligo verso il nostro Credo, la nostra Chiesa, la Vergine Santissima». Intanto sul fronte delle indagini i carabinieri stanno cercando di risalire agli autori del gravissimo gesto, mentre il movente sembra abbastanza certo. La sensazione è che possa esserci dietro la regia di una setta, perché dalla ricostruzione di quanto avvenuto, sembrerebbe che chi si è introdotto all’interno della chiesa – forzando una porta laterale – mirasse proprio al trafugamento delle ostie e della reliquia, da poi utilizzare. Infatti non è stato prelevato alcun oggetto di valore materiale pur presente nella chiesa.
(Fonte: avvenire.it)

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