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giovedì, 25 Aprile, 2024
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“Fimmine” al lavoro contro la discriminazione, a Reggio la campagna Filcams Cgil

Al lavoro con una maglietta speciale, che porta la fiera scritta “Fimmina”, e poi sulla divisa l’adesivo con lo slogan “La maternità non è un fallo!” E’ la richiesta di mobilitazione che anche a Reggio la Filcams Cgil ha rivolto a lavoratrici ed i lavoratori, ma anche alle aziende. Palloncini rosa, adesivi e magliette verranno condivisi sui social per partecipare alla manifestazione nazionale del sindacato in programma oggi in tutta Italia. Una data fortunata poiché proprio ieri la pallavolista Lara Lugli, citata in giudizio dalla società sportiva per cui lavorava quando ha scelto lasciare la squadra per avere figli, ha vinto la sua battaglia ottenendo il ritiro della denuncia e il pagamento degli stipendi arretrati.

Spiegano dal sindacato: “Se assurdo ed indegno appare in un paese civile quanto la società della volley Pordenone ha fatto nei confronti di Lara Lugli, le lavoratrici sanno che questo episodio è solo la punta di un iceberg di un modo di trattare le donne e il loro lavoro. Ci sono troppe storie che raccontano di aziende e datori di lavoro che vorrebbero che la testa, il corpo ed il cuore delle donne sia una proprietà a disposizione”

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In Calabria la situazione non è migliore che nel resto del Paese: “Si pensi a Fabiola, la ragazza di Crotone insultata per il suo corpo; pensiamo a Francesca madre di una bambina di due anni, dipendente di un supermercato di un famoso marchio italiano che, solo per aver chiesto i propri diritti, il giorno dopo è stata spostata di turno alle 5 del mattino e a 40 chilometri di distanza, insomma una ritorsione in piena regola”. Concludono dal sindacato: “Quotidianamente la Filcams Cgil Calabria è costretta a misurarsi con queste storie indegne, provando a stare vicino alle lavoratrici, cercando di costruire le condizioni di una società che valorizzi le donne e non tenti di piegare il loro essere ai ricatti ed ai bisogni del cosiddetto mercato del lavoro”. Adesso si aspetta di vedere sui social le immagini dei lavoratori e delle lavoratrici con i loro messaggi a sostegno di Lara e le altre.

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