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venerdì, 19 Dicembre, 2025
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Famiglia nel bosco, Corte Appello respinge ricorso genitori: bimbi restano in struttura protetta

(Adnkronos) – La Corte d'Appello dell'Aquila ha respinto il ricorso presentato contro l'ordinanza del Tribunale dei minorenni dell'Aquila che a novembre ha disposto il trasferimento dei tre figli della famiglia anglo-australiana che viveva nel bosco di Palmoli, in provincia di Chieti.  L'ordinanza è basata sull'articolo 333 del codice civile, che prevede la sospensione della responsabilità genitoriale quando il comportamento dei genitori risulta pregiudizievole per i figli. I minori, due gemelli di sei anni e una bambina di otto, restano, dunque, nella struttura protetta di Vasto (Ch), dove sono stati collocati dai giudici e dove c'è anche la madre.  Il ricorso era stato presentato dagli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas per conto di Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, che speravano in un ricongiungimento familiare e nella revoca del provvedimento adottato dal Tribunale per i minorenni. I giudici di secondo grado hanno però confermato l'ordinanza, ritenendo ancora sussistenti le condizioni che hanno portato all'allontanamento dei bambini dal contesto familiare. Nel provvedimento resta inoltre confermata la sospensione della responsabilità genitoriale.  La misura era stata disposta nell'ambito del procedimento avviato dopo gli accertamenti sulle condizioni della famiglia. I giudici hanno individuato "gravi e pregiudizievoli violazioni dei diritti dei figli all'integrità fisica e psichica, all'assistenza materiale e morale, alla vita di relazione e alla riservatezza". Con la decisione della Corte d'Appello dell'Aquila, la permanenza dei bambini nella struttura di Vasto proseguirà, in attesa di eventuali nuovi sviluppi giudiziari o di una rivalutazione delle condizioni familiari da parte dell'autorità.  "E così, neanche per Natale i bambini della cosiddetta ‘famiglia nel bosco’ potranno tornare a casa con mamma e papà". Lo scrive sulla sua pagina Facebook Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità. "Di questa famiglia – prosegue – abbiamo letto tutto e di tutto, con un’intromissione di apparati dello Stato in scelte e stili di vita che ciascuno è libero di non condividere ma che ancora non si capisce cosa abbiano a che fare con una decisione, quella di separare i figli dai genitori, che dovrebbe essere assunta solo in casi estremi e di fronte a pericoli vitali. Abbiamo letto sui giornali le valutazioni dei magistrati e dei servizi sociali sulle potenziali conseguenze di abitudini e scelte educative, ma assai meno sembra che ci si preoccupi delle conseguenze psicologiche che l’allontanamento dalla famiglia può produrre su bambini così piccoli, e che sono destinate a durare. Non si tratta di contrapporre l’Eden del bosco al Moloch statale, ma di ribadire un concetto che troppo spesso ormai sembra essere dimenticato: gli allontanamenti dei minori devono essere un’extrema ratio, dettata da rischi gravissimi e immediati, non decisioni che, con tutto il rispetto, legittimano il sospetto che ci si trovi al tempo stesso di fronte a una deriva ideologica e a un arroccamento corporativo". "Quando ci sono di mezzo i bambini non devono esistere né ideologie né corporazioni. Faremo tutto ciò che è possibile e che è necessario per cambiare questo sistema, nel supremo interesse dei minori", conclude Roccella.  
—cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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