Sulla carta era una sfida proibitiva, i favori dei pronostici pendevano tutti verso l’Inghilterra, una delle candidate alla vittoria finale di questi Europei: ma si sa, i pronostici nel calcio sono fatti per essere smentiti e la Slovacchia del calabrese Calzona ci stava riuscendo. Nel primo tempo, si vede un Inghilterra spenta, le stelle non brillano, gli Slovacchi ne approfittano e al 25′ passano in vantaggio con Schranz (terza rete per lui, momentaneo capocanonniere del torneo). Il secondo tempo fila liscio, gli uomini del ct originario di Cessaniti sono ben disposti in campo e non concedono quasi nulla ai britannici, poi la beffa.
Ultimo calcio d’angolo per l’Inghilterra, ultima speranza: cross in mezzo, spizzata di Guehi e pallone che arriva alla stella più luminosa, Jude Bellingham, che, si coordina benissimo e spedisce in rete con una gran rovesciata. Difficile, anzi difficilissimo, digerire un colpo così amaro, la Slovacchia non è da meno e al primo minuto dei supplementari crolla definitivamente: colpo di testa di Kane che spezza le gambe agli uomini di mister Calzona che non riescono più ad indirizzare la gara e si arrendono alla squadra più forte, 2-1 il punteggio finale.
Davide non batte Golia, ma c’era quasi: i rimpianti sono tanti, la Slovacchia è andata a centimetri (anzi a secondi) da una storica qualificazione e da una vittoria che avrebbe fatto sognare una nazione. Nonostante ciò, Calzona e i suoi portano a casa un bagaglio di esperienza importante, consapevoli di aver dato tutto quello che avevano, a differenza di qualche altra Nazionale (ogni riferimento è puramente casuale) e di potersela giocare con chiunque.
Giuseppe Notarianni