Nel corso degli anni ha saputo raccontare una storia che affonda le radici nel tempo e nella terra, parliamo del Museo della Liquirizia “Giorgio Amarelli”, il primo di questo genere in tutto il mondo. Si trova a Rossano, in Calabria, dove la famiglia Amarelli è protagonista di una lunga tradizione che s’intreccia con la liquirizia da un millennio. Il museo è ospitato nello storico “Concio” del 1731 e custodisce incisioni, documenti, foto, oggetti quotidiani e abiti antichi che raccontano secoli di storia familiare e produttiva. È una narrazione immersiva, tra archeologia industriale e profumi, che rivela tutti i segreti della trasformazione della radice in prodotto finito. La visita guidata conduce tra vecchi cuocitori dove si addensava la pasta nera, impianti di estrazione moderni e covoni di radici fresche fino a un caffè, un negozio e la degustazione di liquirizie, anche aromatizzate alla menta, all’anice, alla violetta o agli agrumi.
A completare l’esperienza c’è anche un auditorium, un grande spazio settecentesco che oggi ospita eventi culturali, proiezioni e conferenze. Anche l’esterno del museo è un percorso espositivo: nel Museo Open Air sono raccolti pezzi industriali d’epoca, accanto al fumaiolo con le iniziali del barone Nicola Amarelli. Le visite sono sempre guidate e disponibili in sette lingue.
La liquirizia calabrese è considerata la migliore al mondo, definita “cru” per la sua qualità superiore. Questa pianta perenne, diffusa dall’Europa alla Cina, trova nella fascia costiera cosentina, in particolare tra Rossano e Corigliano, il suo habitat ideale. Qui si concentra circa l’80% della produzione italiana, rendendo la Calabria la culla naturale di un’antica eccellenza tutta da riscoprire.
(Fonte: Esquire italia)

















