A Corigliano-Rossano finisce nuovamente nel mirino di vili ignoti Gianfranco Costa, giovane militante del gruppo “Azione”, che stamattina ha appreso dalla segnalazione di una vicina che qualcuno aveva incendiato il portone della sua casa di Schiavonea, ritrovato stamattina completamente bruciato. Proprio ieri Costa era stato autore di un duro intervento sul nuovo tracciato della Statale 106, denunciando costi e conseguenze dei numerosi espropri previsti.
Già vittima di intimidazioni, nel dicembre del 2019 Costa ricevette una lettera contenente proiettili, e lo scorso anno furono gravemente danneggiate due autovetture di sua proprietà. Il 28enne, anche presidente del forum comunale giovani, presenterà una denuncia in procura e non ha dubbi che questi eventi siano legati alla sua attività di militanza nel movimento, che si è stretto attorno a lui con decisione in un documento congiunto di tutti i consiglieri: «Come gruppo politico esprimiamo massima vicinanza e sostegno al nostro attivista. Ieri pomeriggio ha semplicemente espresso l’idea di tutto il gruppo “Corigliano-Rossano in Azione” per trovare questa mattina il portone della sua abitazione incendiato. La libertà di espressione dovrebbe essere garantita a tutti. Le idee si battono all’interno dello scontro politico non con atti trasversali meschini»
ll sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi ha espresso con queste parole la sua solidarietà al giovane attivista: «Sono sconcertato ed indignato per il gesto (non il primo) subito da Gianfranco Costa. Troppo spesso si registrano gesti di aperta arroganza sociale ed individuale sul nostro territorio, che altrettanto spesso restano ignoti. É grave. L’intera società civile deve ribellarsi, al fianco delle istituzioni, ed isolare socialmente i singoli autori di questi gesti e le loro organizzazioni. Vale per il gesto contro Gianfranco, vale per gli atti contro le imprese che lavorano all’ospedale, vale per ogni gesto di piccola e grande violenza che si perpetra in città e che ne ostacola lo sviluppo».