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venerdì, 8 Novembre, 2024
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Dottoressa uccisa nel Reggino: Indagini serrate, il marito sarà risentito dai magistrati di Palmi

Proseguono le indagini sull’omicidio della dottoressa Francesca Romeo, 67 anni, avvenuto ieri mattina a Santa Cristina d’Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria. Nelle prossime ore potrebbe essere risentito dalla Procura di Palmi e dagli investigatori della squadra mobile il marito Antonio Napoli, anche lui medico, ferito di striscio a un braccio da uno dei due proiettili che hanno colpito e ucciso la donna che aveva appena finito il suo turno di lavoro nell’ambulatorio di guardia medica. Coordinati dal procuratore di Palmi, Emanuele Crescenti, dall’aggiunto Santo Melidona e dal pm Elio Romano, al momento gli uomini della squadra mobile non escludono nessuna pista. Se da una parte, gli investigatori stanno vagliando la vita privata dei due coniugi, se gli stessi abbiano avuto qualche problema di vicinato legato magari a terreni di famiglia nella zona di Seminara dove sono residenti, c’è pure un filone delle indagini che mira a chiarire se l’attività professionale della vittima possa in qualche modo essere collegata al delitto.

Intanto i rilievi sul luogo del delitto non lasciano dubbi sulla dinamica dell’attentato. Il killer ha utilizzato un fucile sovrapposto caricato con due cartucce, una palla unica e una a pallettoni. Il primo colpo, sparato frontalmente, non ha centrato i bersagli ma ha infranto il parabrezza e si è conficcato nel cofano dell’auto. Più angolato, invece, il secondo colpo che ha distrutto un finestrino colpendo mortalmente la dottoressa mentre l’auto ha proseguito la sua corsa per circa 800 metri. Quando il mezzo si è fermato, inoltre, aveva l’airbag esploso.

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Dai primi due colloqui tra Antonio Napoli e gli investigatori non sono emersi elementi utili alle indagini. Sembra che l’uomo addirittura non abbia visto nessuno puntare l’arma contro l’auto ma abbia solo sentito i colpi di fucile per poi accorgersi, una volta fermato il mezzo, che la moglie era in fin di vita. Forse ancora sotto choc l’uomo (psichiatra dipendente dell’Asp di Reggio Calabria) non è riuscito a fornire indicazioni anche sul possibile movente l’uomo. Con il passare del tempo però potrebbe aver focalizzato altri particolari.

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