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venerdì, 19 Aprile, 2024
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Doppia preferenza di genere, dopo il caso-Puglia il Consiglio regionale “si arrende”

Riprende l’attività politico-istituzionale a Palazzo Campanella.
Si è tenuta oggi la Conferenza dei Capigruppo, coordinata dal presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini ed allargata ai Presidenti delle Commissioni, per programmare e concertare l’attività che vedrà impegnati tutti gli organismi consiliari nei prossimi mesi.
La Conferenza, che ha concluso i propri lavori nel primo pomeriggio, ha fissato per martedì 15 settembre la prossima riunione di Consiglio regionale che avrà al primo punto all’ordine del giorno la presa d’atto e la surroga del consigliere dimissionario Pippo Callipo (già candidato alla Presidenza per la coalizione di centrosinistra e duramente sconfitto da Jole Santelli alle Regionali del gennaio scorso).
A subentrargli, il giovane Antonio Billari, che nella circoscrizione territoriale reggina – in lista per Articolo 1 – alla sua prima candidatura alla Regione aveva raccolto lo strabiliante numero di 6.268 preferenze personali, restando comunque fuori da Palazzo Campanella in prima istanza.
“In apertura dell’incontro, ho ritenuto fosse doveroso – esordisce il presidente Tallini – informare tutti i consiglieri, sulla base di una specifica e dettagliata relazione, della situazione generale di Palazzo Campanella. In particolare, l’informativa ha riguardato l’impegno e le varie attività che sono state portate avanti in questi difficili mesi estivi, improntati in modo fondamentale alla messa in sicurezza della sede del Consiglio regionale e quindi, alla sua successiva riapertura, alla luce delle verifiche tecniche che sono state condotte”.
Tra gli argomenti di confronto in seno alla Conferenza dei Capigruppo, anche il sistema scolastico regionale al quale dedicare un apposito momento di approfondimento in Consiglio regionale.
Politicamente, però, il “nodo” che ha impegnato i Capigruppo e i Presidenti delle Commissioni è la preferenza di genere, rispetto alla quale si è deciso di predisporre prossimamente un testo condiviso dal Presidente e dai tutti i Capigruppo di maggioranza e di minoranza.
Dopo il primo tentativo di Liliana Frascà addirittura ai tempi della giunta Loiero, poi della presidente della Crpo (Commissione regionale Pari opportunità) Giovanna Cusumano e quindi delle consigliere regionali del Popolo delle libertà Tilde Minasi (in atto, di nuovo a Palazzo Campanella) e Gabriella Albano, finalmente ci siamo.
Non è però un gesto di liberalità, né tantomeno un giusto adeguarsi all’attenzione in questa direzione posta all’epoca dal precedente presidente della Regione Mario Oliverio, che volle estendere i criteri “rosa” della “legge Delrio” alla formazione della Giunta regionale.
No. Semplicemente, Tallini &  C. sanno perfettamente che la Calabria, a oggi, sul tema è considerata l’ultima delle “Regioni-canaglia”. E dopo la diffida lanciata nel luglio scorso dal governo Conte nei confronti della Regione Puglia, la Regione Calabria vuole evitare – benché in extremis – provvedimenti di questo tipo.

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