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venerdì, 19 Aprile, 2024
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Dopo la parentesi alla guida della Regione, riecco Nino Spirlì artista e uomo di spettacolo

Nino Spirlì è tornato. Quello vero, che ci piace perché ritrova la connessione con il suo habitat naturale, cioè il mondo dell’arte e dello spettacolo. Autore di due libri, regista e performer su palcoscenici teatrali (e non), l’ex presidente facente funzioni non per nulla era entrato nella giunta di Jole Santelli come assessore alla cultura.

Così, uscito di scena nell’amministrazione regionale di Roberto Occhiuto e reduce dalle amarezze del caso Sacal, seppur continui a definirsi sui social “personaggio politico” e saldamente militi nelle fila calabresi della Lega, Spirlì riprende ad esaltare la sua anima d’artista: prima con un’immagine del profilo dove appare, stiloso e vagamente british, in posa davanti al caminetto; poi con memorie degli eventi del suo ricco curriculum che lo hanno visto al centro della scena, come un formidabile recital tratto dall’Uomo dal fiore in bocca di Pirandello ma versione en travesti (e nonostante il divario anagrafico, le gambe di Nino inguainate nelle calze a rete possono competere con quelle altrettanto queer e sensuali esibite abitualmente da Damiano dei Maneskin). Citando i racconti dei libri autobiografici “Diario di una vecchia checca” e “Avevo occhi grandi e ladri”, Spirlì ricorda come la propria vita artistica sia sempre stata un esempio concreto di lotta ai pregiudizi e le discriminazioni (altro che «inutili cortei e moine televisive», scrive alludendo al suo noto dissenso verso i gay pride, espresso come sempre in modo assolutista e da incallito uomo di destra). I calabresi approvano con cuori, like e commenti entusiastici e gli hater onnipresenti nei mesi da facente funzioni sono ormai un lontano ricordo. Segno che la gente gradisce molto di più questo Spirlì delle origini.
Insomma, anche se i suoi affettuosi follower continuano a chiamarlo presidente, sembra che presto rivedremo Nino Spirlì a teatro. E la politica che fine ha fatto? L’abnegazione per la Calabria e il riferimento a un’accorata mission per servire questo territorio non è comparsa e fa capolino ad esempio in una bella lettera natalizia a Gesù Bambino: righe traboccanti di devozione per dedicare una preghiera all’adorata mamma, ai parenti e agli amici, ringraziando il Redentore non solo per gli affetti e per la Calabria «terra benedetta nonostante le mille contraddizioni», ma anche per i «nemici e i cretini, fonte di riflessione e invito all’azione». A proposito di dibattito politico, sulla pagina di Spirlì c’è anche una chiara presa di posizione favorevole sul vaccino anti Covid. Nino è allineato all’orientamento di Salvini, certo, ma soprattutto parla da cittadino. Fresco di terza dose, l’ex presidente confida di non avere un buon rapporto con le vaccinazioni, legate a ricordi infantili traumatici, ma in questo caso non ha mai avuto dubbi sul da farsi. A convincerlo, durante l’intenso periodo dell’incarico politico che comportava il contatto quotidiano con molte persone, era stata l’eventualità di mettere a rischio la madre, oltre ai calabresi che incontrava ogni giorno durante il mandato.
«Ho porto il braccio per una, due, tre volte e lo farò ancora per altre mille se sarà necessario. Perché non ciò che vogliamo noi egoisticamente e arrogantemente dobbiamo fare ma ciò che è giusto per tutti, perché non viviamo in una isolata casa nella prateria ma nel cuore della società umana».

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Isabella Marchiolo

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