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venerdì, 29 Marzo, 2024
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Diffusione video hard minorenne catanzarese: c’è un’assoluzione

E’ stato assolto, dopo ben 8 anni, G.A., indagato nel 2014 per aver diffuso via Whatsapp di video hard, autonomamente realizzati dalla catanzarese, all’epoca minorenne, L.G. . Sin dall’inizio di questa triste storia l’uomo, difeso dall’avvocato Nunzio Sigillò, si era dichiarato estraneo ai fatti, precisando di non avere in alcun modo partecipato alla realizzazione del materiale in questione e, soprattutto, di non averlo inviato a terze persone.

“Già le risultanze delle indagini – ha dichiarato l’avvocato post sentenza –  avrebbero potuto e dovuto indurre l’ufficio di Procura a non esercitare l’azione penale, considerato che, all’esito del sequestro, a carico dell’A., di tutti gli strumenti informatici astrattamente idonei allo scopo (telefoni, computers, macchine fotografiche), non era risultato nulla che potesse essere utilizzato per sostenere l’accusa in giudizio.”

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“Inoltre – è scritto ancora -, la difesa, già all’udienza preliminare, aveva prodotto documentazione che dimostrava incontrovertibilmente che le dichiarazioni accusatorie della ragazza fossero frutto di fantasia e risultassero palesemente smentite dai messaggi da lei stessa inviati. Tuttavia, nonostante tale situazione di fatto, il gip ha ritenuto di accogliere la richiesta di rinvio a giudizio, per cui l’A., suo malgrado, ha dovuto ingiustamente sopportare anche l’umiliazione e la sofferenza di trovarsi imputato in un processo per un reato così infamante. L’esito del dibattimento – conclude la nota dell’avvocato Sigillò – ha confermato e rafforzato tutte le perplessità difensive, in quanto i numerosi testimoni dell’accusa e della parte civile non sono risultati minimamente idonei a dimostrare la colpevolezza dell’imputato, anzi essendo risultato l’esatto contrario”. L’assoluzione è stata richiesta dallo stesso pm presente in udienza (Assumma) ed è stata sancita dal Tribunale (presidente Gennaro, a latere Fogari e Giacchetti), con la formula più ampia “per non aver commesso il fatto”. Il deposito della motivazione della sentenza avverrà tra 90 giorni.

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