(Adnkronos) – L'Unione europea resta convinta che la strada migliore sulla questione dazi sia "una soluzione negoziata, che costruisca le basi per una stabilità e una cooperazione rinnovate". Lo ha ribadito il commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic, entrando alla riunione straordinaria del Consiglio affari esteri a Bruxelles, dove la priorità sono stati i dazi del 30% minacciati dal presidente Usa Donald Trump, "di fatto proibitivi per il commercio reciproco". Trump dal canto suo, rispondendo a una domanda in merito, ha dichiarato: "Noi siamo sempre pronti a parlare, siamo disposti a parlare, anche con l'Europa. Infatti stanno venendo qui, vogliono parlare". Su Truth Social, ha difeso comunque le ragioni della sua politica commerciale. "Gli Stati Uniti d'America – ha scritto – sono stati derubati sul Commercio (e la Difesa) per decenni da amici e nemici, allo stesso modo. Questo è costato migliaia di miliardi di dollari e la situazione non è più sostenibile (e non lo è mai stata)!". "I Paesi – prosegue Trump – dovrebbero fermarsi e dire: 'Grazie per i tanti anni di libertà, ma sappiamo che ora dovete fare ciò che è giusto per l'America'. Dovremmo rispondere dicendo: 'Grazie per aver compreso la situazione in cui ci troviamo. Lo apprezziamo molto!'". "Detto questo, l’attuale incertezza causata da dazi ingiustificati non può persistere indefinitamente e pertanto dobbiamo prepararci a ogni esito, incluse, se necessario, contromisure ben ponderate e proporzionate per ristabilire l’equilibrio nel nostro rapporto transatlantico", ha aggiunto Sefcovic. "Le nostre misure di riequilibrio su acciaio e alluminio sono sospese fino all’inizio di agosto" e la Commissione ha condiviso "con gli Stati membri la proposta per la seconda lista di beni, che copre circa 72 miliardi di euro di importazioni dagli Usa. Gli Stati membri avranno ora modo di discuterne. Questo non esaurisce la nostra cassetta degli attrezzi: tutti gli strumenti restano sul tavolo", ha sottolineato il commissario Ue al Commercio. L’Unione europea spera dunque ancora di evitare una guerra commerciale con gli Stati Uniti, ma considera tutti gli strumenti. "Non vogliamo alcun tipo di guerra commerciale con gli Stati Uniti. Sarebbe devastante non solo per gli americani ma anche per l'Europa, quindi non vogliamo un’escalation. D'altra parte, però, dobbiamo anche mostrare i muscoli e credo che non dovremmo escludere nessuna possibilità. Dobbiamo prepararci a eventuali contromisure e dobbiamo rimanere aperti all’uso di tutti gli strumenti a nostra disposizione", ha detto dal canto suo Lokke Rasmussen, ministro danese degli Esteri, presidente di turno Ue. "Dobbiamo evolverci nel metodo, mettere al primo posto e rendere molto concreto ciò che possiamo fare oggi in termini di ritorsioni, in termini di dazi sulle merci, ma anche in termini di dazi nell’ambito dello strumento anti-coercizione. Tutto deve essere messo sul tavolo oggi, tutto", ha affermato Laurent Saint-Martin, ministro delegato francese per il Commercio estero. "In termini pratici, la situazione oggi è esattamente la stessa di giovedì o venerdì della scorsa settimana. Quindi, quello che dobbiamo fare è continuare a spingere affinché questi negoziati si concludano effettivamente in modo positivo, il che sarebbe ovviamente il risultato più vantaggioso per entrambi, cioè un accordo con gli Stati Uniti. È lì che dobbiamo arrivare. È su questo che dobbiamo concentrarci nelle prossime due settimane. Allo stesso tempo, come ha detto la presidente Ursula von der Leyen, dobbiamo prepararci per quanto riguarda le contromisure, nel caso in cui questo scenario positivo non si concretizzi all’inizio di agosto", sono state le parole di Carlos Cuerpo, ministro degli Esteri spagnolo. Le tensioni commerciali con gli Stati Uniti,ma anche la guerra in Ucraina, sono i due temi centrali della visita a Washington del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, atterrato in mattinata alla Joint Base Andrews. Il primo incontro sarà con il segretario di Stato Marco Rubio, a cui farà seguito una tappa all’ambasciata italiana. In programma anche altri bilaterali: uno con il senatore Jim Risch, presidente della Commissione Esteri del Senato, e un altro con l’ambasciatore Jamieson Greer, rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti. Sono previsti inoltre incontri con esponenti della comunità d’affari italiana e della comunità italiana e italo-americana. La questione dei dazi sarà al centro del colloquio con l’ambasciatore Greer. “Il mio mantra è arrivare al doppio zero: nessun dazio fra Europa e Stati Uniti. Mi rendo conto che non è semplice, ma è l’unico modo per far crescere insieme le nostre economie”, ha spiegato il ministro degli Esteri – titolare anche della delega per il Commercio estero – sottolineando che, in caso di mancato accordo, “è pronta una lista di dazi europei da 21 miliardi di euro”. —internazionale/[email protected] (Web Info)
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