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giovedì, 25 Aprile, 2024
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‘Dantedì’ al Liceo ‘Galilei’ di Lamezia Terme: La drammaticità della guerra attraverso gli occhi di Dante

Lamezia Terme – In occasione della giornata nazionale del 25 Marzo dedicata a Dante Alighieri, i docenti del Dipartimento di Lettere, coordinati dal Prof. Emanuele Cartella, e gli studenti del Liceo Galilei di Lamezia hanno voluto tributare il “Sommo Poeta” attraverso letture contestualizzate alla drammaticità del conflitto russo-ucraino in atto.

Nelle classi terze, quarte e quinte del Liceo sono stati proposti passi della Divina Commedia e letture critiche che hanno affrontato il tema della pace universale, della condizione dell’esule e della fuga dalla guerra (Dante “ghibellin fuggiasco”, l’accoglienza a Dante esule nelle corti di Italia, l’aspirazione dantesca ad una pace universale). In questa emblematica data, che riecheggia il giorno in cui Dante nel 1300 si perse nella “Selva oscura”, gli studenti hanno dato avvio nell’Istituto a diversi lavori progettuali che si concluderanno con la creazione di prodotti di varia natura (immagini, foto, installazioni, testi multimediali).

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Parlare di Dante in un periodo come quello odierno sembrerebbe anacronistico e fuori luogo. Eppure, a ben vedere proprio nel momento attuale in cui la conflittualità dell’Est europeo domina la scena mondiale, Dante si rivela quanto mai odierno e attinente alle problematiche di un contesto aleatorio e provvisorio. I conflitti di oggi rimandano benissimo a quelli che si sono svolti tra papa e imperatore nel Medioevo. Guerra di prepotenza e predominio oggi, guerra di prepotenza e predominio nel 1300. L’uomo è sempre uguale, come uguale è il suo desiderio di sopraffazione. Chi è Dante ghibellin fuggiasco? È il profugo ucraino; è il bambino affidato alle cure di persone a lui sconosciute; è la donna che lascia la patria per proteggere i suoi figli; è ogni uomo che parte senza avere contezza e speranza del suo futuro. Dante è libero e chiede libertà, quella libertà che ancora oggi in molte parti del mondo, per la cupidigia del potere, non è realizzata. L’accoglienza che il sommo poeta fiorentino ricevette in molte corti italiane ci racconta la grande statura che gli viene ancora riconosciuta e celebrata universalmente. Quell’accoglienza oggi non può non richiamare gli sforzi umani che l’Italia e altri paesi dell’Unione Europea stanno realizzando per i profughi ucraini. Dante fu accolto per la sua grandezza poetica e per la sua innocenza, uguale all’innocenza di migliaia di donne e di bambini che hanno dovuto lasciare la loro patria. E come non dimenticare l’utopia di Dante per una pace universale, come non inchinarsi davanti alla sua condanna verso i tiranni che lo avvicina alle posizioni del moderno pacifismo e a quelle di Papa Francesco, il quale anch’egli, in questi giorni, auspica una pace che dipenda dalle coscienze e dalle azioni degli uomini. Oggi più che mai Dante è un uomo di pace, un grande uomo che parla agli uomini di buona volontà di tutto il mondo.

“La partecipazione del Galilei – ha commentato la Dirigente Teresa Goffredo – attraverso riflessioni e contributi della nostra scuola, ci offre la possibilità di testimoniare quanto per i ragazzi sia fondamentale la conoscenza di Dante, perché offre spunti di collegamenti con l’attualità. Oggi, in modo particolare, la Divina Commedia, porta tutti noi a realizzare quanto siano presenti e vivi concetti come perdita, dolore. Ringrazio dunque il Prof. Cartella e le docenti, che hanno accompagnato le loro classi in questi percorsi”.

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