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venerdì, 26 Aprile, 2024
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Dalle intercettazioni di “Rinascita-Scott” le accuse di Pittelli all’ex ministro Tremonti

“Noi lavoravamo. Io, Pecorella (Gaetano l’ex deputato, ndr) e altri lavoravamo fino alle 4 di mattina”. “E quelli coglionavano… e sì, eh”. “Hai capito?… Facevano i soldi questi”. Quando parla l’avvocato Giancarlo Pittelli, il principale indagato dell’inchiesta “Rinascita-Scott”, spesso fa riferimento al periodo in cui è stato parlamentare di Forza Italia. Secondo quanto pubblica il Fatto Quotidiano, Pittelli, in particolare, in una intercettazione durante un pranzo a Soverato parlando con un’amministratrice di un’azienda del Nord interessata a realizzare un complesso alberghiero a Capanello, dice: “Ti posso raccontare soltanto che quando stavo in Parlamento e votavamo le leggi… c’era Tremonti che si faceva pagare gli emendamenti, lo sai… Non lui direttamente, ma Milanese”.
Sempre secondo quanto riporta ilo quotidiano le stesse affermazioni Pittelli le avrebbe ribadite anche in occasione di un pranzo con i boss Luigi Mancuso e Saverio Razionale. Parlando del suo ruolo di parlamentare, l’avvocato sostiene: “Lavoravamo fino alle 4 di mattina. Altri facevano i soldi e Tremonti si prendeva…” Quindi Razionale interrompe il discorso: “Quel cornuto è uno scemo”. E infine Pittelli riprende: “Si prendeva 5 milioni a emendamento”.
Sul tenore delle gravi accuse intercettate dagli inquirenti, l’ex ministro Giulio Tremonti ha dichiarato: “Farò una citazione e richiesta di risarcimento danni nei suoi confronti. Applicherò la stessa tariffa che mi accusa di aver adottato per gli emendamenti: gli chiederò 5 milioni di euro che poi devolverò alla lotta al Covid-19”.

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