I medici cubani potranno continuare a operare in Calabria fino al 31 dicembre 2027. La scadenza prevista al 31 dicembre 2025, infatti, è stata prorogata di altri 24 mesi. Lo slittamento arriva a seguito dell’approvazione definitiva del decreto Flussi da parte del Senato e permette al personale sanitario straniero di lavorare temporaneamente in Italia senza il riconoscimento delle qualifiche professionali e senza iscrizione agli Ordini italiani, purché registrati nell’Ordine del Paese d’origine.
La misura risponde alle necessità della sanità calabrese, dove circa 400 professionisti caraibici lavorano in ospedali e strutture pubbliche, affrontando una cronica carenza di personale. Tuttavia, i concorsi pubblici procedono lentamente e l’uscita costante di operatori ha aggravato l’emorragia di risorse nelle strutture locali. Di fronte a questa situazione, il prolungamento del regime dispregiativo rappresenta un tentativo di mantenere operativi gli ospedali e ripartire altrimenti a rischio chiusura.
Non mancano le polemiche. Molti professionisti italiani hanno espresso insoddisfazione per lo spazio concesso al personale straniero, sollevando dubbi sulla trasparenza e la qualità delle qualifiche. La presidente della Fnopi, Barbara Mangiacavalli, e il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, sottolineano l’assenza di controlli preventivi o deontologici sui medici stranieri, a differenza di quanto accade per i professionisti italiani. Questa lacuna, secondo i critici, mina la fiducia nella qualità delle cure in un contesto dove si richiedono garanzie sempre più stringenti.