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martedì, 30 Aprile, 2024
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Cura dei tumori, Bellantone (ISS): In Calabria minori possibilità di sopravvivere rispetto al Nord

“Assurdo che vive in Calabria abbia meno possibilità di sopravvivere al cancro di un cittadino del nord Italia”. A due giorni dalla giornata mondiale contro il cancro, la 24esima dalla sua istituzione, il presidente dell’Istituto superiore di sanità, il calabrese Rocco Bellantone, pone l’attenzione sui divari esistenti fra i territori per quanto riguarda trattamenti, diagnosi e risultati delle cure sul cancro. “Da uomo del meridione – ha precisato Bellantone – mi ferisce verificare che nel nostro stesso paese esistono discrepanze notevoli”. “Altro che articolo 32 della Costituzione – ha concluso il presidente dell’Istituto superiore di sanità – È necessario iniziare con un forte programma sugli stili di vita che parta dalle scuole elementari e che sicuramente porterà a risultati migliori: è infatti molto più facile convincere un bambino a non iniziare mai a fumare piuttosto che convincere un fumatore a smettere”.

Bellantone ha acceso il faro anche su aspetti più generali, in vista della Giornata Mondiale contro il Cancro che si celebra il 4 febbraio, nel Convegno nazionale ‘Close the Care Gap’, promosso dall’Istituto Superiore di Sanità, Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e Fondazione Aiom. Non solo farmaci e strutture di eccellenza. Anche il grado di istruzione ha un peso nel percorso di cura di un paziente oncologico. In Italia circa un quarto delle morti per cancro è infatti riconducibile a bassi livelli di istruzione. Quasi 30mila (29.727) decessi oncologici nel 2019 nel nostro Paese, nella popolazione fra 30 e 84 anni, sono correlabili alla scarsa scolarità (22.271 morti negli uomini e 7456 nelle donne), come evidenziato in uno studio pubblicato sul Journal of Public Health. Tra i determinanti socioeconomici in grado di influire sulla mortalità da cancro rientra pertanto il livello del ciclo di studi, che spesso condiziona anche la successiva capacità di reddito.
Va inoltre considerando che una diagnosi di cancro può causare ulteriori difficoltà economiche nei pazienti. È la cosiddetta tossicità finanziaria, che colpisce il 26% delle persone con neoplasia ed è legata a diversi fattori, tra cui i costi che i malati devono sostenere per recarsi nei luoghi di cura. Basti pensare che, nel 2022, quasi 28mila pazienti oncologici hanno cambiato Regione per curarsi, in particolare per un intervento chirurgico.

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Nel 2023, in Italia, sono state stimate 395.000 nuove diagnosi di tumore. “Le persone con un alto livello di istruzione – afferma Saverio Cinieri, presidente Fondazione Aiom – dispongono di più strumenti per comprendere l’importanza della prevenzione, per interpretare le informazioni utili sui sintomi della malattia e per adottare comportamenti che possono influire sull’efficacia delle terapie. Da qui il tasso di mortalità per cancro più elevato nei cittadini meno istruiti”. La sedentarietà, ad esempio, presenta un gradiente sociale a svantaggio delle persone con maggiori problemi economici o bassa istruzione, fra le quali raggiunge il 43% rispetto al 25% dei cittadini che non vivono questa condizione. E l’obesità è pari al 17% fra gli individui con svantaggio sociale rispetto al 9% di chi non ne riferisce. Nel 2022, la prevalenza del fumo fra le persone con molte difficoltà economiche era pari al 37%, mentre fra chi non ha problemi finanziari la quota di fumatori è scesa dal 27% al 22% fra il 2008 e il 2022.

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