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venerdì, 26 Aprile, 2024
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Cts: inutile stop lezioni in presenza se ragazzi frequentano movida e centri commerciali

Far scattare la zona rossa in automatico dove si verificano 250 casi di Covid ogni 100mila abitanti. Era stata questa l’indicazione che il Cts (Comitato tecnico scientifico) aveva dato al governo Draghi in vista del Dpcm, che entra in vigore oggi, dove però il potere di disporre la zona rossa nelle zone ad alta incidenza resta attribuito ai governatori. Un’indicazione, secondo quanto si apprende, che si basava sul principio di non tenere solo le scuole chiuse nei territori ad alta incidenza ma di prevedere accanto a questo provvedimento misure più restrittive in genere.
Questo perché poco o nulla sarebbe stato fatto in questi mesi in termini di tracciabilità e di identificazione dei cluster scolastici. Ma chiudere la scuola ha un senso solo se si sospendono anche le altre attività. Impedire ai ragazzi di frequentare le lezioni ma permettere loro di ritrovarsi nei centri commerciali, o nei luoghi della movida, significa non aver compreso la gravità della situazione.
La strada migliore resta sempre il lockdown. Per il Cts, dunque, la ricetta migliore sarebbe quella «alla Ricciardi»: alla stregua di quello di marzo. Ma c’è chi, fuori dal Comitato tecnico scientifico, sostiene che si tratti di una medicina che salva dalla malattia ma uccide il paziente. E allora bisogna ricorrere a un’altra soluzione. Quella, appunto, della zona rossa automatica al superamento della soglia. Non solo. Alla luce dell’attuale diffusione del contagio, lo stesso Cts, che molto si è speso nei mesi scorsi per mantenere la scuola aperta, avrebbe rilevato che ad oggi sospendere le lezioni in presenza è l’unica strada possibile.

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