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giovedì, 25 Aprile, 2024
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Covid Italia, Bassetti: “Morti sovrastimati, con dato reale capiremmo valore vaccini”

“Sul tema dei morti Covid rimango sempre della mia idea: che è molto difficile dire quanti sono i morti reali legati al Covid e credo che fondamentalmente dobbiamo guardare a chi è morto di polmonite da Sars-CoV-2, non a chi muore in ospedale o a casa con un tampone positivo. Finché non faremo questa differenziazione, sarà come dare i numeri al lotto. Io non credo che” oggi “ci siano in Italia oltre 600 persone” a settimana “che muoiono realmente di polmonite da Covid. E’ evidente che è un dato sbagliato che porta anche a una ‘cattiva fama’ dei vaccini”. E’ il monito lanciato all’Adnkronos Salute dall’infettivologo Matteo Bassetti, che riflette su un tema spesso sotto i riflettori, in particolare da quando la variante Omicron nelle sue versioni domina nel Paese e nel mondo.

“Se fossimo più intelligenti – osserva il direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova – dovremmo dire quanta gente muore con la polmonite da Covid e quanti sono i vaccinati e i non vaccinati” fra loro. “Questo renderebbe anche ragione di quanto i vaccini funzionano. Mentre invece, buttando insieme questo dato un po’ a caso, si finisce per avere qualcuno che dice che i vaccini non funzionano”.

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I dati sui decessi che vediamo nei bollettini attuali, sottolinea Bassetti, messi così “lasciano il tempo che trovano. Sì, ci sono oltre 600 persone che in Italia ogni settimana muoiono”, positive a “Covid, ma come sono classificati questi morti Covid? Sono veramente legati alle polmoniti? Secondo me, finché non riusciamo a dire quanti sono realmente morti per causa del virus, non sapremo neanche dire quanti sono i morti vaccinati e non vaccinati. E’ chiaro che c’è ancora una quota parte di non vaccinati e c’è un’importante quota di chi si è vaccinato solo parzialmente, chi in questo 2022 non ha fatto dosi di richiamo. Però” la cifra di 600 morti in 7 giorni “mi sembra una sovrastima legata alla modalità di refertazione dei decessi – precisa l’infettivologo – Certamente è un modo per stimolare le persone a vaccinarsi dire che ci sono ancora tanti morti, però vorrei vedere questo numero ripulito di tutti quelli che sono gli asintomatici in cui il Covid evidentemente non è il problema”.
(Adnkronos)

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