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giovedì, 15 Maggio, 2025
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Cosca d’elite della ‘ndrangheta lametina, attesa sentenza della Cassazione

Lamezia Terme – Il 28 ottobre prossimo dovrebbe arrivare la sentenza della Cassazione relativamente al processo ‘Andromeda’ scaturito dal blitz antimafia della Dda di Catanzaro scattato il 14 maggio 2015 contro i clan Iannazzo – Cannizzaro -Daponte (e alcuni imprenditori ritenuti collusi) e condotto dalla Squadra mobile e del Gico della Finanza.

A febbraio 2017 arrivò la sentenza di primo grado, a luglio 2018 il verdetto d’appello quando furono confermati due ergastoli su 3, condanne confermate (con pene dai 16 ai 2 anni di carcere) e assoluzioni. La sentenza d’appello giunse nei confronti di 34 imputati per i quali, in primo grado, a febbraio 2017, erano stati inflitti (con l’abbreviato) tre ergastoli e pene da un massimo di 30 anni a un minimo di 4 mesi. Sei erano state le assoluzioni. A luglio di due anni fa la sentenza della Corte d’Appello contro quella che è stata definita la cosca d’elite della ‘ndrangheta lametina, secondo la Dda di Catanzaro che a maggio del 2015 coordinò il blitz che portò in carcere boss, gregari e imprenditori ritenuti collusi. La Dda ha contestato, a vario titolo, l’associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsioni, armi e per alcuni imprenditori concorso esterno in associazione mafiosa, mentre altri tre imputati (Alfredo e Bruno Gagliardi e Angelo Anzalone) sono stati accusati di concorso in due omicidi e un tentato omicidio, commessi nell’ambito della guerra di mafia fra i Torcasio ed i Cannizzaro (quelli di Antonio Torcasio, di cui è anche accusato di aver avuto il ruolo di “specchietto” Vincenzo Torcasio, avvenuto a maggio del 2003 davanti il commissariato, e di Vincenzo Torcasio avvenuto il 23 luglio 2003 a Falerna”, quando rimase ferito Vincenzo Curcio). Dei tre solo Alfredo Gagliardi è stato assolto in appello. Assolti anche l’imprenditore S.D.M. e Antonio Muraca, mentre Claudio Scardamaglia è stato condannato in appello a 2 anni con pena sospesa (11 anni e 4 mesi in primo grado).
Queste le condanne inflitte in appello e sulle quali ora si dovrà pronunciare la Cassazione: Vincenzino Iannazzo (14 anni e 6 mesi), Francesco Iannazzo (10 anni e 8 mesi), Antonio Davoli (8 anni e 8 mesi), Antonio Provenzano (8 anni e 6 mesi), Pietro Iannazzo (8 anni e 4 mesi), Giovannino e Santo Iannazzo (8 anni e 8 mesi), Emanuele Iannazzo (9 anni), Adriano Sesto (5 anni e 8 mesi), Bruno Gagliardi (ergastolo), Angelo Anzalone (ergastolo), Costantino Francesco Mascaro (8 anni e 2 mesi), Domenico Antonio Cannizzaro, 52 anni) (10 anni e 8 mesi), Antonino Cannizzaro (39 anni) 6 anni, Domenico Cannizzaro, 43 anni (6 anni), Mario Chieffallo (8 anni), Antonio Chieffallo (6 anni), Vincenzo Torcasio (u giapponi) 16 anni, Gino Giovanni Daponte (10 anni e 8 mesi), Peppino Daponte (8 anni), Francesco Salvatore Pontieri (6 anni), Vincenzo Giampà, Pasquale Lupia e Gregorio Scalise (6 anni). Poi i pentiti: Gennaro Pulice (7 anni, 10 mesi e 20 giorni), Pietro Paolo Stranges (3 anni e 2 mesi) e Matteo Vescio (5 anni e 2 mesi). Alcuni imputati sono stati condannati in appello anche a risarcire le parti civili: il Comune di Lamezia Terme e l’associazione antiracket Lamezia.

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p.r.

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