È stato arrestato il generale dei carabinieri Oreste Liporace, nativo di Belvedere Marittimo (CS). Le accuse sono di traffico di influenze illecite, emissione di fatture per operazioni inesistenti, corruzione e turbata libertà degli incanti i reati dei quali dovrà rispondere. Ai domiciiari è finito anche Ennio De Vellis, “imprenditore collegato” a Liporace, ma anche agli imprenditori e fratelli Massimiliano e William Fabbro della Fabbro spa, indagati. Le misure cautelari sono state emesse dal gip del tribunale di Milano. Il generale è stato arrestato dai carabinieri del Ros, l’imprenditore dalla guardia di finanza. Già comandante del reggimento Allievi Marescialli e Brigadieri di Velletri fino al 2021 era attualmente – prima della sospensione con effetto immediato da parte dell’Arma – direttore presso l’Istituto Alti Studi della Difesa. Oreste Liporace dovrà rispondere per corruzione, turbativa e false fatture su un appalto da quasi 700mila euro per servizi di pulizia della caserma affidato, fino al 2021, all’impresa Fabbro. Stando all’ordinanza del gip Domenico Santoro, il generale sarebbe stato corrotto con 22mila euro, borse di lusso, noleggi auto, biglietti per lo stadio Olimpico e per la Scala di Milano.
In una nota il procuratore Marcello Viola spiega che oggi “il Comando Provinciale della Giardia di Finanza di Milano ha dato esecuzione a una ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari” nei confronti di “un imprenditore laziale”, ossia Ennio De Vellis. “Nello stesso contesto i Carabinieri del R.O.S. hanno provveduto a eseguire – si legge ancora – analogo provvedimento a carico di un Ufficiale Generale dell’Arma”, ovvero Oreste Liporace. Entrambi sono indagati “per i reati di traffico di influenze illecite, emissione di fatture per operazioni inesistenti, corruzione e turbata libertà degli incanti”. Nel procedimento penale “risultano altresì indagati in stato di libertà altri imprenditori, funzionari e dirigenti pubblici di Amministrazioni centrali dello Stato”.
Le indagini si sono “concentrate su illecite assegnazioni di fondi e appalti pubblici in cambio di denaro e altre utilità, nonché mediante la concertazione dei soggetti economici fittiziamente partecipanti alle procedure di gara”. Sono in corso “perquisizioni e acquisizioni di atti in varie province d’Italia, presso enti pubblici, persone fisiche e società a vario titolo coinvolte nelle vicende oggetto di approfondimento giudiziario”.