La Corte di Appello di Salerno (presidente Giuliano Rulli) ha condannato l’ex sindaco di Rende, Marcello Manna, e l’ex giudice della Corte d’Appello di Catanzaro, Marco Petrini, alla pena di 2 anni e 2 mesi e venti giorni di reclusione, per il reato di corruzione in atti giudiziari relativamente al procedimento della Corte di Assise di appello a carico del boss Francesco Patitucci.
I giudici di secondo grado hanno riqualificato la pena rispetto al primo grado dove erano stati entrambi condannati alla pena di due anni e otto mesi. La Corte di Appello, inoltre, ha stabilito per entrambi l’interruzione perpetua di contrattazione con la pubblica amministrazione.
L’intera vicenda ruota attorno all’ormai noto scambio della “bustarella” avvenuto il 30 maggio 2019 nell’ufficio di Petrini e cristallizzato dai filmati acquisiti dalla Guardia di Finanza. Secondo l’ipotesi dell’accusa, all’interno di quella busta, custodita in una cartellina da studio, vi era la somma di 5mila euro in contanti: il “regalo” di Manna in cambio dell’assoluzione del proprio assistito, il boss di ‘ndrangheta Francesco Patitucci, già condannato in primo grado a 30 anni di reclusione in per l’omicidio di Luca Bruni avvenuto a Castrolibero il 3 gennaio 2012. Petrini avrebbe, quindi, a parere del gup, alterato “la dialettica processuale inquinando, metodologicamente, l’iter decisionale della Corte d’Assise d’Appello da lui presieduta”, emettendo una sentenza favorevole nei confronti di Patitucci.