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mercoledì, 22 Maggio, 2024
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Corigliano, branco tortura un disabile e pubblica gli abusi sui social: 19enne arrestato

Sono entrati con la forza in casa di un uomo con disabilità psicofisica che vive insieme al fratello, anche lui con ritardi mentali, in uno stato di abbandono e degrado sociale, e dopo averlo schernito l’hanno percosso e preso a schiaffi. Si tratta di vere e proprie torture poi pubblicate sui social.
Sono quattro i giovani ritenuti responsabili di tortura aggravata e violazione di domicilio. Un 19enne, A.E.S., è stato arrestato e posto ai domiciliari dai carabinieri della compagnia di Corigliano Calabro in esecuzione di un’ordinanza del Gip di Castrovillari, mentre sono stati segnalati all’autorità giudiziaria altri tre giovani di età compresa tra i 19 ed i 26 anni, due di Corigliano ed uno romeno.
I militari del nucleo operativo e radiomobile di Corigliano hanno accertato che tali azioni si sono ripetute in almeno due occasioni. L’arrestato ha pubblicato le riprese di quanto aveva fatto con gli amici sul suo profilo Instagram, rendendole quindi pubbliche e visibili a tutti.
Sulla base degli accertamenti compiuti dai carabinieri e dei referti medici, il gip ha ritenuto che le azioni contestate integrino senza dubbio il reato di tortura, introdotto solo recentemente nel nostro codice penale, in quanto comportavano un trattamento inumano e degradante per la dignità della vittima che veniva circondato dai suoi aguzzini, terrorizzato, schernito, schiaffeggiato, deriso, spinto in uno stato di confusione e disorientamento ed in più ripreso con dei filmati poi diffusi in rete in quelle umilianti condizioni.
Al giovane è stata anche contestata la violazione di domicilio in quanto è entrato nell’abitazione della vittima contro la volontà dell’uomo, desumibile, secondo gli inquirenti, anche dal fatto che gli aggressori avevano provato a travisarsi il volto durante i pestaggi con sciarpe altri indumenti.
I militari del nucleo operativo e radiomobile di Corigliano, inoltre, durante l’esecuzione dell’ordinanza, hanno acquisito elementi per l’identificazione dei complici dell’arrestato, ricavati, in primo luogo, dal cellulare sequestrato a quest’ultimo durante la perquisizione nell’abitazione e successivamente avvalorate dalle dichiarazioni rese alla presenza dell’avvocato da parte dell’indagato. Si tratta di altri tre ragazzi, due coriglinesi ed un romeno, con precedenti penali, tutti di età compresa fra i 19 ed i 26 anni. I tre sono stati segnalati alla procura.

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