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venerdì, 19 Aprile, 2024
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Continuano le polemiche e c’è chi vuole boicottare i locali dell’isola pedonale

Parte ufficialmente domani la principale novità della stagione turistica di Reggio con i dehors delle polemiche. Domani entrerà in vigore il regolamento di circolazione nella zona bassa del Lungomare, che diventa a doppio senso per assorbire il traffico che non potrà più transitare nella via marina alta, occupata dalle nuove pedane ideate per stimolare la passeggiata tra i locali di ristorazione dell’area, che prevederanno un restyling con i loro gazebo. Annunciata da giorni di autentico caos nelle strade limitrofe e code chilometriche sugli unici percorsi consentiti, la frettolosa organizzazione del salotto all’aperto che dovrebbe incentivare la vita estiva del lungomare ha subito fatto saltare i nervi ai reggini. Dopo le critiche (sfociate anche in vergognose minacce sui social al sindaco Falcomatà) e gli improperi degli automobilisti, adesso sui social prende forma pure la proposta di boicottaggio delle cinque attività ristorative che sarebbero state favorite dal progetto dehors a scapito di un vero e proprio inferno nella viabilità cittadina del centro. Insomma il passaparola sulle chat sembra essere: disertate l’isola pedonale, fate fallire i gazebo.

Falcomatà era preparato al peggio e aveva avvisato con largo anticipo la cittadinanza che sarebbe stato necessario uno sforzo di adattamento, l’esercizio di un’abitudine al diverso assetto della circolazione, ma mettiamoci il caldo torrido di questi giorni, la bolgia davanti alle scuole per gli esami di maturità in corso e soprattutto la sempre più drammatica emergenza rifiuti, ed ecco che la reazione dei reggini è stata più esasperata del previsto. E ora qualcuno insinua che l’iniziativa dell’isola pedonale sia ad esclusivo vantaggio di un gruppo di esercenti (coinvolti direttamente ed essi stessi promotori del progetto), mentre le altre aree della città, con in testa le periferie, affogano neglette tra spazzatura, blatte e topi.

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Opinione coram populo è che la pur lodevole idea dei dehors sia stata gestita molto male. Basti pensare che i primi ad essere disorientati dalla fulminea interdizione della via marina alta sono gli stessi esercenti che dovranno sistemare i loro gazebo sulle pedane quasi mentre i lavori di sistemazione delle pedane sono ancora in corso: domani, data definitiva, dovrebbe essere tutto pronto a tempo di record, ma le transenne sono apparse appena tre giorni fa. E c’è chi, tra gli osservatori di cantieri – non necessariamente anziani come vuole l’immaginario popolare – ironizza sulla differenza tra le gradevoli ricostruzioni grafiche dell’isola pedonale diffuse a maggio e il modo in cui si sta presentando realmente lo stato dell’opera dei dehors (una grande pedana che occupa tutto il varco stradale).

Sulla questione si è espresso anche Claudio Aloisio, presidente provinciale di Confesercenti, che sulla sua pagina Facebook, rispondendo a tante sollecitazioni di imprenditori ad intervenire, dice: «La mia riflessione al momento non può che essere parziale dato che il progetto, soprattutto per quanto riguarda la parte della viabilità, è ancora “work in progress”. Alcune considerazioni però le posso già fare: in linea di principio sono d’accordo con la pedonalizzazione dei centri storici in un’ottica turistica, ambientale e di accessibilità». Alosio però aggiunge: «Tutto però dipende dalla conformazione delle città, dai servizi di collegamento, dai parcheggi. Per quanto riguarda il caso specifico, quindi, posso anche fare qualche critica, quantomeno iniziale: per prendere una decisione come questa, che chiude h24 una delle arterie più importanti della città ed elimina centinaia di parcheggi con le ovvie ripercussioni nella quotidianità dei residenti, di coloro che si recano in centro per lavoro o per fare shopping, mi sarei aspettato, in linea con l’azione dell’attuale amministrazione che ha avviato con le parti sociali un confronto costruttivo su diversi temi strategici per la città, che le associazioni di categoria fossero consultate preventivamente. Così non è stato e questo lo considero un grave errore perché solo dal confronto può scaturire una progettualità efficace».

Ecco perché, per Aloisio, «decidere di chiudere un’arteria come il lungomare Matteotti h24 è un azzardo che francamente non avrei affrontato. Per il primo anno – continua – avrei provato a utilizzare un metodo già testato positivamente in tante città importanti, quello di chiudere la sera, ad esempio dalle 20 fino alle 5 di mattina, dando la possibilità ai locali di piazzare tavolini e sedie direttamente nella sede stradale senza quindi strutture che, una volta montate, saranno sicuramente belle e d’impatto ma costringono a una chiusura per tutto l’arco della giornata con gli ovvi disagi. Se poi questo esperimento fosse andato bene, per l’anno successivo il progetto avrebbe potuto evolvere in quello attuale».

Se però «si decide di correre il rischio attuando un progetto di tale portata, prima si completano tutte le opere di servizio (doppio senso della via Marina bassa, parcheggi con collegamenti continui e gratuiti con le navette, ecc) e poi si chiude l’arteria prevista. Non, com’è successo, il contrario».

In favore dell’amministrazione Aloisio ricorda anche che «le iniziative poste in essere in città negli anni scorsi che hanno cambiato drasticamente la viabilità cittadina per migliorarla, tra tutte la chiusura totale del traffico sul corso Garibaldi e l’istituzione del senso unico a Sbarre Centrali, sono state pesantemente criticate a priori salvo, poi, dimostrarsi idee vincenti e utili».

 

Intanto domani scatta l’ora x e trovare parcheggio per le auto sarà un’impresa. La chiusura del tratto che ospiterà i gazebo/dehors è in realtà operativa dalle 22 dello scorso 22 giugno ma l’ordinanza comunale 238 dispone dalle ore 8 del 29 giugno alle ore 24 del 30 settembre l’istituzione del doppio senso di circolazione e del divieto di sosta h24 con rimozione sul lungomare Falcomatà. Viene inoltre introdotto il senso unico con direzione nord-sud in via rada delle Mura Greche e istituite aree di sosta a pagamento nelle seguenti vie: corso Matteotti ambo i lati tra via Aspromonte e via Giulia, via Zerbi (lato mare corsia nord-sud), via dei Giunchi, via Aspromonte, parco Canonico.

Molti cittadini sono stati già destinatari di multe salate per aver parcheggiato dove fino a poche ore prima c’erano le strisce blu, poi scomparse senza preavviso se non cartelli inintellegibili e misteriosi messaggi audio inviati dal Comune a ridosso dall’avvio delle nuove regole. Tra tante maledizioni all’indirizzo dell’amministrazione, colpi di calore e sedute incandescenti in auto, dal movimento “Reggio 70” arriva una parola propositiva. Secondo il presidente Ernesto Siclari – che dissente dalla chiusura della via marina alta – una soluzione per decongestionare il traffico e limitare l’uso delle auto potrebbe essere la riapertura del Tapis Roulant. Tra l’altro già promessa dal sindaco Falcomatà insieme al completamento del quinto e sesto tratto.

Isabella Marchiolo

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