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martedƬ, 23 Aprile, 2024
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Continua l’azione di contrasto alle truffe online della Procura di Vibo: in manette due presunti truffatori seriali

Era lo scorso mese di ottobre quando i Carabinieri della Stazione di Vibo Marina e la Aliquota della Guardia di Finanza della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Vibo Valentia, coordinati dal Procuratore Camillo Falvo, diedero esecuzione ad una ordinanza di misura cautelare in carcere a carico di un pregiudicato del luogo, presunto autore di oltre 20 truffe, per un totale di 28000 euro circa, commesse in danno di persone residenti in varie regioni italiane fra il 2018 e il 2022. A cadere nella rete questa volta sono stati un uomo residente a Pizzo e un altro a Soriano Calabro.

Il primo ĆØ ritenuto responsabile di otto truffe pari a 3000 euro circa e il secondo di ventuno episodi della medesima specie che avrebbero fruttato ingiusti profitti pari a 23000 euro circa, fatti accertati fra il 2022 e il 2023. Il modus operandi, identico a quello riscontrato nel procedimento a carico del presunto truffatore seriale di Vibo Marina, prevedeva lā€™inserzione, su noti portali del settore, di offerte per case vacanze a Tropea, Cortina dā€™Ampezzo e Jesolo in realtĆ  inesistenti. Gli interessati, visionata lā€™offerta contattavano quindi gli inserzionisti tramite telefono e questi raggirandoli li inducevano a versare una caparra su conti correnti a loro riconducibili. Le caparre, per bloccare la casa vacanze, variavano da poche centinaia sino a 3000 euro. La trattativa era spesso resa piĆ¹ credibile dall’invio di finti contratti di locazione. Tuttavia i poveri malcapitati, provenienti da tutta Italia, solo una volta giunti sul posto si rendevano conto dellā€™inesistenza della casa per le vacanze e dellā€™impossibilitĆ  di contattare gli inserzionisti. Le misure cautelari, una in carcere e una ai domiciliari, oggi eseguite dai Carabinieri, sono il frutto del continuo lavoro della Procura di riunione dei procedimenti Ā penali, metodo efficacissimo per fare emergere la gravitĆ  delle condotte contestate ai due presunti truffatori.

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Le stesse violazioni, infatti, trattate disgiuntamente non avrebbero consentito di raggiungere una soglia di pericolo tale da giustificare lā€™emissione di un provvedimento restrittivo della libertĆ  personale. Il lavoro degli inquirenti prosegue per accertare lā€™eventuale coinvolgimento dei due in ulteriori analoghi fatti e soprattutto, visto lā€™identico modus operandi riscontrato, se i presunti autori delle truffe on line, particolarmente insidiose visto che avvenendo a distanza maggiormente vanno a intaccare la fiducia e la possibilitĆ  di libera scelta dei cittadini, Ā abbiano agito in modo autonomo oppure, magari dietro pagamento, abbiano beneficiato di qualche forma di supporto e consulenza da parte di un network criminale che offre i propri servizi in rete.

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