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giovedì, 28 Marzo, 2024
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Consulta: Sì a referendum su legge ‘Severino’, misure cautelari, separazione funzioni magistrati e liste togati Csm

I lavori della Corte proseguono con l’esame dei rimanenti quesiti referendari.

La Corte costituzionale ha proseguito oggi in Camera di consiglio l’esame sull’ammissibilità dei referendum cominciato ieri e “in attesa del deposito delle sentenze, previsto nei prossimi giorni -si legge in una nota- l’Ufficio comunicazione e stampa fa sapere che la Corte ha finora ritenuto ammissibili i seguenti quesiti referendari: 1.Abrogazione delle disposizioni in materia di incandidabilità 2.Limitazione delle misure cautelari 3.Separazione delle funzioni dei magistrati 4.Eliminazione delle liste di presentatori per l’elezione dei togati del Csm”. I quesiti “sono stati ritenuti ammissibili perché le rispettive richieste non rientrano in alcuna delle ipotesi per le quali l’ordinamento costituzionale esclude il ricorso all’istituto referendario”. I lavori della Corte proseguono con l’esame dei rimanenti quesiti referendari.

INCANDIDABILITÀ
La legge Severino prevede che, in caso di condanna anche solo di primo grado per alcune specifiche ipotesi di reato – in particolare quelle contro la pubblica amministrazione – scatti immediatamente anche la sanzione accessoria dell’incandidabilità alla carica di parlamentare, consigliere e governatore regionale, sindaco e amministratore locale.
Il quesito punta ad abolire la norma, lasciando quindi al giudice la decisione di comminare, in aggiunta alla sanzione penale, anche la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici.

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MISURE CAUTELARI
Attualmente il pubblico ministero può disporre la custodia cautelare in carcere nella fase delle indagini preliminari, nel caso in cui esistano gravi indizi di colpevolezza sommati a pericolo di fuga, pericolo di reiterazione del reato e pericolo di inquinare le prove. La misura deve essere convalidata dal giudice delle indagini preliminari e deve essere disposta solo nel caso in cui le misure meno afflittive (come gli arresti domiciliari o l’obbligo di firma) non siano sufficienti a prevenire il pericolo.
Il quesito referendario punta a limitare la possibilità di ricorrere alla carcerazione preventiva prima della sentenza definitiva.
SEPARAZIONE DELLE FUNZIONI
Attualmente i magistrati requirenti (i pubblici ministeri) e i giudicanti seguono lo stesso percorso per entrare in magistratura e, nel corso della carriera, possono passare da un ruolo all’altro per un massimo di quattro volte.
Secondo i proponenti, questo crea contiguità tra figure e rischia di generare un corporativismo incompatibile con il principio della terzietà del giudice e della decisione nel contraddittorio tra le parti, in situazione di parità tra accusa e difesa. Per questo il quesito punta a stabilire che il magistrato, una volta scelta la funzione, non possa più passare all’altra.

LISTE TOGATI CSM
Per candidarsi a venire eletto al Consiglio superiore della magistratura, un magistrato deve raccogliere dalle 25 alle 50 firme. Il quesito chiede di abrogare il vincolo del numero di firme.
La ragione è che, secondo i proponenti, la raccolta di firme obbliga necessariamente il candidato a venire a patto con i gruppi associativi. Eliminandole, invece, ogni magistrato potrà liberamente candidarsi senza alcun condizionamento.

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