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venerdƬ, 29 Marzo, 2024
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Coldiretti Calabria, Aceto: “Nei campi calabresi mancano almeno 2mila stagionali”

"Flussi stranieri e reddito di cittadinanza sono gli ostacoli"

All’agricoltura calabrese servono almeno 2Mila lavoratori stagionali per garantire le campagne di raccolta estive e il lavoro ordinario. Eā€™ quanto afferma Franco Aceto Presidente di Coldiretti Calabria nel sottolineare che lā€™arrivo del grande caldo accelera la maturazione nei campi e rende ancora piĆ¹ urgente far fronte alla carenza di manodopera. In questi giorni ā€“ prosegue ā€“ oltre ai problemi dovuti al rincari delle materie prime e delle materie energetiche, nelle aziende, gli imprenditori agricoli hanno difficoltĆ  nel trovare la manodopera da impiegare nei diversi settori produttivi: orto-frutta, zootecnia, agriturismo, eccā€¦

Due sono le problematiche con le quali gli imprenditori agricoli, ma anche credo quelli turistici sono costretti a fare i conti. La prima ĆØ, la lentezza con cui avviene il rilascio dei nulla osta necessari per consentire ai lavoratori extracomunitari, ammessi allā€™ingresso con il decreto flussi, di poter arrivare per lavorare nelle imprese agricole e poi il ā€œreddito di cittadinanzaā€ che senza volerlo demonizzare, in principio poteva essere sacrosanto, ma poi il problema si ĆØ verificato per come ĆØ stato messo in pratica senza pensare agli effetti che nel tempo avrebbe prodotto. Eā€™ necessaria una modifica alla legge, affinchĆ© si consenta di poter svolgere lavori stagionali e/o occasionali a tutti i percettori di sussidi sociali, conservando, per questi, il diritto al sussidio per il periodo in cui non lavora. CiĆ² consentirebbe un graduale inserimento nel modo del lavoro ed un risparmio da parte dello stato per il periodo in cui il percettore di sussidio viene impiegato.

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Su tale argomento debbo rilevare che vi ĆØ stata una mancanza di visione sulle politiche del lavoro. Sottolineo altresƬ, che la presenza di lavoratori stranieri ĆØ diventata strutturale nellā€™agricoltura dove un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere. Sono lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dallā€™estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese, spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli. Con strumenti concordati con i sindacati – aggiunge – riducendo la burocrazia occorre poi consentire anche a studenti e pensionati italiani di poter collaborare temporaneamente alle attivitĆ  nei campi. Eā€™ una denuncia forte quella che faccio – conclude Aceto ā€“ ma lā€™agricoltura fa i conti con i ritmi stagionali e non puĆ² essere soggetta a lacci e lacciuoli che ne minano produzione e competitivitĆ .

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