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giovedì, 15 Maggio, 2025
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Chiusa inchiesta su viadotto Ortiano 2 crollato a Longobucco: ci sono 12 indagati

La Procura della Repubblica di Castrovillari, nell’ambito dell’inchiesta sul crollo del viadotto Ortiano 2 della statale 117 ‘Sila Mare’ avvenuto a Longobucco, in provincia di Cosenza, il 3 maggio del 2023, ha iscritto nel registro degli indagati dodici persone, tra componenti della commissione di gara per la scelta della dittà aggiudicataria dell’appalto e ella commissione di collaudo dell’opera, Rup del procedimento di gara, direttore dei lavori, legale rappresentante dell’impresa aggiudicataria e dirigenti Anas.

Il pm Veronica Rizzaro ha notificato ai destinatari l’avviso di conclusione indagini. Agli indagati viene contestato di avere concorso per ‘colpa, negligenza e imperizia’, al cedimento dell’infrastruttura ‘a causa dell’ ‘assenza dei micropali a base delle fondazioni’, una circostanza che avrebbe determinato ‘importanti scalzamenti e il relativo cedimento’ della struttura. Secondo quanto emerso il progetto iniziale dell’infrastruttura che cedette, senza fortunatamente provocare vittime, prevedeva l’installazione di 32 micropali per prevenire il rischio di scalzamento, visto che si stava costruendo all’interno dell’alveo del flume Trionto. I micropali da 32 sarebbero stati ridotti a 15. Una modifica che quindi non avrebbe adeguatamente considerato il rischio idraulico, e secondo gli inquirenti il progetto finale sarebbe stato depositato senza un’adeguata considerazione dei rischi conseguenti. Dalle indagini sarebbe emerso anche che la commissione di collaudo dell’opera avrebbe anche redatto il certificato di collaudo tecnico amministrativo nel 2016, collaudo che sarebbe avvenuto senza considerare le modifiche sostanziali apportate al progetto.

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Il cedimento del viadotto, documentato da un video pubblicato su facebook e diventato subito virale, si verificò a maggio del 2023 anche a seguito di un’ondata di maltempo che aveva fatto ingrossare la portata del torrente Trionto, e a distanza di soli 9 anni dall’inaugurazione dell’opera. L’Anas ne aveva acquisito la gestione nel 2019.

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