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mercoledì, 24 Aprile, 2024
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Catanzaro, un Villaggio della Famiglia al fresco di Giovino

Cinque venerdì di luglio, dalle 17 alle 19, al fresco della pineta di Giovino, a Catanzaro lido, tutti da dedicare alla famiglia ed ai rapporti interni.

Torna anche quest’anno l’iniziativa Tessere di comunità progetto finanziato dai fondi 8×1000 di Caritas Italiana, voluto dalla diocesi di Catanzaro-Squillace e gestito dal Centro calabrese di solidarietà.

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Per l’edizione 2021 i professionisti del sociale hanno organizzato il Villaggio delle famiglie. A presentarlo Isolina Mantelli, presidente del CCS, i pedagogisti Cristina Marino e Claudio Falbo, il sociologo Andrea Barbuto.

Il “Villaggio delle famiglie” sarà un’altra occasione costruita per rilanciare il proprio percorso di affiancamento e potenziamento del rapporto genitoriale e dell’intera comunità educante attraverso nuove attività.

Presso uno dei chioschetti vi saranno aree tematiche per famiglie e bambini e ragazzi fino ai 17 anni.

MANTELLI

“Al di là dell’importanza è fondamentale la leggerezza di un progetto che promuove la libertà positiva – ha affermato la presidente del Centro calabrese di solidarietà, Isa Mantelli -. Il nostro obiettivo è quello di riuscire a coinvolgere il più possibile tante famiglie per costruire insieme quella “comunità educante” di cui la Calabria ha tanto bisogno visti i livelli di dispersione scolastica, di violenza e di corruzione di cui la Calabria è rivestita. E questo Villaggio vuole far emergere quella volontà da parte dei genitori e dei giovani, di voler crescere insieme ed apprendere insieme un uso diverso del tempo che non è fatto di oggetti, ma di relazione”.

Dopo il successo della scorsa edizione con “Rinfresca lo stress”, il Villaggio delle Famiglie torna con nuova formula ma lo stesso spirito: essere da sostegno alle tante famiglie che, soprattutto dopo il lungo lockdown a causa dell’emergenza Covid e le conseguenze sociali e psicologiche che ne sono scaturite, hanno bisogno di ritornare alla normalità, anche nel rapporto con i propri figli.

MARINO

“Attraverso il lavoro e le professionalità dei diversi operatori, psicologi, pedagogisti, sociologi e volontari del Centro – ha spiegato Cristina Marino, responsabile del progetto – il progetto mira a rafforzare le competenze genitoriali in un modo giocoso, dinamico, di scambio e di confronto con le altre famiglie e con gli esperti. E per farlo abbiamo creato diversi spazi di confronto per i genitori in base all’età dei figli: bambini e adolescenti. Spazio al confronto anche per i ragazzi e zona gioco per i più piccoli. La sfida è quest’anno – ha spiegato ancora Marino – è quella di allestire un angolo delle coppie per partire da qui per creare comunità più sane”.

FALBO

“Abbiamo preso alla lettera l’antico proverbio africano: “Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio” – ha sottolineato Claudio Falbo -. Intanto dal confronto vogliamo cogliere l’opportunità di capire, e far capire, che siamo nella stessa barca e di essere una comunità nelle fragilità. Ogni incontro sarà organizzato per affrontare temi specifici, per costruire una rete di salvataggio che ci rende tutti più forti”. Un’attenzione particolare sarà rivolta agli adolescenti che proprio l’anno scorso hanno rappresentato uno dei gruppi più assidui ed entusiasti: sono diventati una comunità nel senso che “Tessere” ha nel cuore, “tanto che il gruppo di è legato e potenziato, ha saputo trasformare le fragilità in risorse. Hanno creduto in loro stessi tanto da partecipare ad un concorso della Caritas con un video realizzato da loro che li ha visti arrivare tra i primi in Italia. Un rilievo nazionale inaspettato ma una fonte di fiducia nelle loro competenze”.

BARBUTO

“E’ Fondamentale riscoprire la solidarietà, fare comunità – ha detto il sociologo e giudice onorario presso il Tribunale dei Minori Andrea Barbuto – in un momento buio che ancora oggi sa di smarrimento. Abbiamo iniziato con 4 adolescenti diventati poi 10 in un mix tra gruppo di ascolto e corso vero e proprio. L’anno scorso sono arrivati professionisti e genitori di estrazione sociale semplice, gente che si è già prenotata per venire anche stavolta. Ma ne attendiamo molta di più visto che gli spazi all’aria aperta ce lo consentono”

 

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