E’ segregato in casa dallo scorso mese di gennaio, al quarto piano di un quartiere popolare di Catanzaro.
Ottanta gradini che lo separano da una vita dignitosa. Da quando gli è stata diagnosticata la Sla è costretto su una sedia a rotelle, anche se per fortuna l’evoluzione della malattia è molto più lenta rispetto ai parametri consueti. Noto ed apprezzato pasticciere del centro storico, Oreste Tafuri ha chiesto aiuto ai servizi sociali del comune ed all’Azienda ospedaliera.
Dopo lunghi mesi di silenzio ha deciso di uscire sui social e come d’incanto due rappresentanti delle istituzioni sono andati a casa sua. Uno gli ha proposto una abitazione alternativa a pian terreno facendogliene vedere anche la piantina; l’altra persona però ha sùbito gelato gli entusiasmi dicendo che l’appartamento non fosse disponibile.
A quel punto l’Asp gli ha mandato uno ‘scoiattolo’ meccanico per superare le otto rampe di scale. Ma alla prima prova pratica le dimensioni in lunghezza del cingolato si sono rivelate ben maggiori del raggio di curva del pianerottolo tra una rampa e l’altra. Per Oreste è ricominciata la segregazione, specie dopo il mese di cure in una clinica specializzata per gli esami della sclerosi laterale amiotrofica.
Dal suo balcone si vede un bellissimo panorama fino al mare ma il suo sogno, e quello del figlio che lo accudisce tra mille problemi, è di poter vedere la madre molto anziana e passeggiare sulla carrozzina accanto al nipotino.
(LaPresse)