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venerdì, 29 Marzo, 2024
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Catanzaro, nuovo terremoto sul tribunale: misura d’interdizione per Giuseppe Valea

Catanzaro – E’ arrivato a Catanzaro anche il pm di Salerno Luigi Alberto Cannavale per sovrintendere alle operazioni di perquisizione all’interno di alcuni uffici giudiziari del tribunale del capoluogo calabrese. Le indagini nascono all’interno dell’inchiesta “Genesi” che la procura di Salerno sta conducendo da oltre due anni sul cosiddetto “sistema Catanzaro”, ovvero un intreccio di presunti rapporti illeciti volti ad “aggiustare” le sentenze.

L’attività è stata decisa dalla Direzione distrettuale antimafia di Salerno sulla base delle ipotesi di falso ideologico. Secondo quanto si è appreso, i militari hanno notificato una misura di interdizione dai pubblici uffici per un anno all’ormai ex presidente del Tribunale del Riesame Giuseppe Valea (nel fotino) da pochi giorni trasferito dal Consiglio superiore della magistratura a Milano.

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L’inchiesta si inserisce nello scenario di corruzione e favori per la compravendita di sentenze che ha coinvolto il giudice Marco Petrini. Il nome di Valea è stato fatto, in diverse occasioni, dai testimoni di giustizia. In particolare nel mirino sarebbero finiti i falsi operati del giudice che si era auto assegnato alcuni fascicoli depositando le decisioni senza condividerle con i colleghi del Riesame.

Nell’ambito dell’inchiesta “Genesi” il giudice, ora sospeso, della Corte d’Appello di Catanzaro Marco Petrini è stato condannato in primo grado, con rito abbreviato, a 4 anni e 4 mesi. A rendere dichiarazioni sul giudice Valea sono stati il collaboratore di giustizia Andrea Mantella e anche l’avvocato Francesco Saraco, anche quest’ultimo coinvolto nell’inchiesta “Genesi” e condannato in abbreviato a un anno e 8 mesi.

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