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martedì, 11 Novembre, 2025
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Catanzaro, in Prefettura sottoscritto protocollo legalità per ultimo tratto lavori SS 106

Nella mattinata odierna è stato sottoscritto il Protocollo di legalità relativo all’ultimo tratto di lavori di ammodernamento della SS 106. Lo strumento s’inserisce nel solco di quelli già sottoscritti lo scorso luglio e riguarda nello specifico: Lotto S.S. n. 106. “Jonica” Lavori di collegamento della S.S. 106 (km 0+000) alla S.S. 106 Var/a (km 17+000) relativi all’adeguamento della Strada Provinciale n. 16 per il rafforzamento della viabilità.
A firmarlo il Prefetto di Catanzaro, Castrese De Rosa, il Commissario Straordinario per la realizzazione degli interventi infrastrutturali sulla SS 106 “Jonica”, Luigi Mupo, il Dirigente designato di Anas s.p.a. Roberto Piccinini, il Dirigente dell’Ispettorato del lavoro Catanzaro – Crotone Annarita Carnuccio, il rappresentante legale dell’impresa affidataria dei lavori, Vincenzo Leone nonché i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali di categoria Fillea CGIL, Filca CISL e Feneal UIL. Con tale Intesa si intende estendere la rete di controlli sulle grandi infrastrutture calabresi di cui Anas s.p.a. è stazione appaltante consolidando il già avviato regime di verifiche antimafia.

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L’obiettivo, anche con tale accordo, è pertanto quello di assicurare sempre il preminente interesse pubblico alla legalità ed alla trasparenza nella realizzazione dell’opera mediante l’esercizio dei poteri di monitoraggio e vigilanza attribuiti dalla Legge, anche ai fini di prevenzione, controllo e contrasto dei tentativi di infiltrazione mafiosa e di verifica della sicurezza e della regolarità dei cantieri di lavoro.
Per garantire più elevati livelli di prevenzione antimafia nella esecuzione delle opere, il regime delle informazioni antimafia di cui all’articolo 91 del Codice antimafia è esteso a tutti i soggetti appartenenti alla cosiddetta “filiera delle imprese e a tutte le fattispecie contrattuali, indipendentemente dall’oggetto, dal valore, dalla durata e da qualsiasi condizione e modalità di esecuzione.

Nel caso in cui, a seguito di tali verifiche, emergano elementi che si riferiscono a tentativi di infiltrazione mafiosa a carico dei soggetti della filiera delle imprese, il Soggetto aggiudicatore si impegna ad esercitare il diritto di risoluzione ovvero ad imporre al suo Affidatario l’esercizio di tale diritto,
Si perseguono inoltre significativi standard di sicurezza sui cantieri nonché il rispetto delle condizioni d’impiego del lavoratore. Nell’ambito delle azioni volte a contrastare le possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nel ciclo di realizzazione dell’opera, le parti concordano di sottoporre a particolare attenzione le modalità di assunzione della manodopera, i relativi adempimenti previsti dalla legislazione sul lavoro e dal CCNL di categoria, e a tal fine si impegnano a definire procedure di reclutamento di massima trasparenza.
Per avere un quadro completo degli operatori è costituita una banca-dati informatica nella quale sono raccolti i dati relativi ai soggetti che intervengono a qualunque titolo nella progettazione e/o nella realizzazione dell’opera.
La banca-dati garantisce:
• il monitoraggio degli aspetti, procedurali e gestionali, connessi alla progettazione e alla realizzazione dell’opera;
• la connessione con il sistema di Monitoraggio Grandi Opere (MGO), prevedendo la presenza, l’implementazione e la gestione, nei modi e nei tempi stabiliti, di tutti i dati previsti nell’allegato 2 della delibera Cipe 15/2015 assunta ai sensi dell’articolo 36 del decreto legge n. 90/2014;
• la verifica delle condizioni di sicurezza dei cantieri;
• la verifica del rispetto dei diritti dei lavoratori impiegati;
• il monitoraggio della forza lavoro presente in cantiere, specificando per ciascuna unità la qualifica professionale;
• il monitoraggio della somministrazione di manodopera, in qualsiasi modo organizzata ed eseguita.

L’intesa poi prescrive precisi compiti di pianificazione. La massimizzazione degli obiettivi più generali di controllo sulla trasparenza e sulla legalità, nonché sull’impiego di manodopera viene affidata alla predisposizione di un “Piano di controllo coordinato del cantiere e del sub-cantiere”. Il soggetto aggiudicatore, anche in collaborazione con l’affidatario dei lavori e, se presente, il gestore dell’interferenza (intendendosi per tale il soggetto diverso dall’affidatario incaricato di rimuovere ogni interferenza nella realizzazione dell’opera, es: manufatti) cura la stesura di tale Piano. L’attuazione e la gestione del Piano sono di competenza dell’affidatario e del gestore dell’interferenza che vi attendono, ciascuno per propria competenza, sotto la vigilanza del soggetto aggiudicatore e il controllo svolto dalle Forze di polizia e dai Gruppi Interforze istituiti presso le Prefetture. Ai fini del Protocollo, il regime delle informazioni antimafia viene soddisfatto attraverso la consultazione della BDNA (Banca dati nazionale Antimafia) ed è esteso a tutti i soggetti appartenenti alla filiera delle imprese, sia essa scaturente dall’affidatario o dal gestore dell’interferenza (ivi compresi lo stesso appaltatore e il gestore dell’interferenza).
Il predetto regime si applica a tutte le fattispecie contrattuali indipendentemente dall’oggetto, dalla durata, dal valore delle soglie e da qualsiasi condizione e modalità di esecuzione, incluse quelle aventi ad oggetto:

a) la fornitura e il trasporto di acqua (escluse le società municipalizzate);
a) i servizi di mensa, pulizia e alloggiamento del personale;
a) la somministrazione di manodopera, in qualsiasi modo organizzata ed eseguita.

Specifiche cautele vengono introdotte per prevenire i rischi delle interferenze illecite a scopo corruttivo e per contrastare i tentativi dell’interferenza mafiosa attraverso il recepimento nei disciplinari di gara di clausole contrattuali che impegnano soggetto aggiudicatore, affidatario lavori e gestore dell’interferenza a denunciare al Prefetto e all’Autorità giudiziaria competente di ogni fatto indicatore dell’interferenza mafiosa o del tentativo di corruzione. Espresse sanzioni e penali si applicano alle condotte fraudolente volte ad aggirare tali obblighi con la previsione, di contro, di misure di risoluzione contrattuale a vantaggio di chi denuncia.

I compiti del monitoraggio sono rimessi ad un tavolo insediato in Prefettura che si riunisce periodicamente avvalendosi del Gruppo Interforze Antimafia e dei designati dell’Ispettorato territoriale del lavoro in ragione delle tematiche affrontate. Al tavolo intervengono altresì i rappresentanti del soggetto aggiudicatore e delle organizzazioni sindacali degli edili maggiormente rappresentative e sottoscrittrici del Protocollo. “Con tale nuovo Patto – ha dichiarato il Prefetto Castrese De Rosa – estendiamo le verifiche antimafia sull’ultimo lotto di lavori della SS 106 rafforzando il sistema del monitoraggio e facendo in modo che ogni intervento sia tracciabile ed affidato ad operatori sicuri posto che non ci può essere mai sviluppo senza una decisa affermazione di legalità”.

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