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giovedì, 22 Maggio, 2025
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Capo dello Stato sventa tentativo della Lega di detenere i controlli antimafia su Ponte dello Stretto

Riceviamo e pubblichiamo nota stampa dei presidenti dei Consigli comunali di Catanzaro, Gianmichele Bosco, di Reggio Calabria, Vincenzo Marra, di Cosenza, Giuseppe Mazzuca e di Vibo Valentia, Antonio Iannello. “E’ notizia recente che, su richiesta del Presidente della Repubblica Mattarella, nel decreto infrastrutture licenziato dal Consiglio dei ministri lunedì scorso è stato cancellato l’articolo che prevedeva di accentrare la competenza dei controlli antimafia per il ponte sullo Stretto a una struttura presso il Ministero dell’Interno. La prescrizione del Quirinale la dice lunga sul tentativo portato avanti dai ministri espressione della Lega, Salvini e Piantedosi, di detenere il completo presidio su un’opera che continua a manifestarsi divisiva e che non tiene conto delle posizioni dei territori. Lo stesso presidente Mattarella ha bocciato la disposizione, inizialmente prevista, che avrebbe dato pieni poteri ad una struttura di emanazione ministeriale, ritenendola inappropriata in quanto si tratta di una prassi adottata solitamente in casi di emergenza o di urgenza.

Dopo questi rilievi il testo approderà comunque in Parlamento per la conversione, ma il percorso che sta accompagnando la genesi del Ponte sullo Stretto continua ad essere tutt’altro che lineare, pieno di forzature, e brusche accelerazioni anche sul fronte delle autorizzazioni. Crediamo fortemente che, in questa vicenda, non si possa far prevalere un ostinato disegno politico, tutta interno alla Lega, di imporre dall’alto la realizzazione di un’infrastruttura su cui si vogliono investire milioni e milioni, a dispetto di altri lavori che la stragrande maggioranza dei calabresi considera più prioritari e meno invasivi. Eppure, risulta che il Ministero dei Trasporti ha tagliato 8 milioni di euro – sui 25 originari – destinati alla Calabria per la messa in sicurezza e manutenzione straordinaria delle strade.
E’ per questo che, nell’ambito del percorso di discussione unitaria intrapreso negli ultimi mesi su temi che toccano da vicino le nostre comunità, anche sulla vicenda Ponte sullo Stretto intendiamo esprimere una voce corale di mobilitazione e discussione che vede i consigli comunali dei capoluoghi sostenere posizioni di contrarietà. I molteplici risvolti che un’opera del genere produrrebbe per tutta la Regione ci inducono ad agire d’insieme, nel chiedere chiarezza sull’impatto che il Ponte rischia di avere sul fronte ambientale, della sostenibilità e della rimodulazione di risorse destinate al Sud”.

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Il Quirinale interviene per chiarire lo stop alla norma sui controlli antimafia relativa al Ponte sullo Stretto di Messina originariamente inserita nel decreto legge Infrastrutture approvato lunedì scorso dal Consiglio dei ministri. L’ufficio stampa, in una nota, parla di “alcune inesattezze comparse sulla stampa odierna” in relazione al decreto Infrastrutture, e precisa innanzi tutto che “la norma sui controlli antimafia non era contenuta nel testo preventivamente inviato al Quirinale, ma è apparsa poche ore prima della riunione del Consiglio dei ministri”. “La legislazione in vigore – viene poi spiegato nello stesso comunicato – contempla norme antimafia rigorose per le opere come il Ponte di Messina. La norma proposta prevedeva invece una procedura speciale – adottata finora soltanto in casi di emergenza, come i terremoti, o di eventi speciali, come le Olimpiadi – che non risulta affatto più severa delle norme ordinarie. Basti ricordare che la procedura speciale, che veniva proposta, autorizza anche a derogare ad alcune norme previste dal Codice antimafia, deroghe non consentite dalle regole ordinarie per le opere strategiche di interesse nazionale”.

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