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martedì, 23 Aprile, 2024
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Canzoni sulla ‘ndrangheta, Afi sospende l’etichetta discografica di Teresa Merante

Sospesa dall’Afi l’etichetta discografica Elca Sound, produttrice dei brani della cantante Teresa Merante in cui si parla di ‘ndrangheta con testi che sembrano celebrare i personaggi della malavita.
Un provvedimento “a livello cautelativo e preventivo, in attesa di chiarimenti”, lo ha definito Sergio Cerruti, presidente dell’Associazione Fonografici Italiani. Intervenendo sul battage mediatico attorno alle canzoni di Teresa Merante, Cerruti ha affermato: “Quando ho appreso e mi sono occupato della questione, visti i fatti gravi di cui si parlava, ho preso un provvedimento d’urgenza, sospendendo la posizione del produttore, in attesa delle determinazioni degli organi preposti di Confindustria”.
La produzione discografica era passata infatti inosservata, fino a ieri, anche ai controlli delle associazioni di categoria come Afi e Confindustria. “Siamo un’associazione nazionale – spiega Cerruti – abbiamo diverse centinaia di imprese associate di cui gestiamo gli interessi economici e non artistici. Non entriamo in nessun modo nelle scelte artistiche dei soci, né ne conosciamo le produzioni a monte. Nel caso specifico – prosegue –  benché sappia bene che si tratta di una etichetta che tratta un genere folk locale e che esiste un genere musicale specifico che parla di avvenimenti sociali, un po’ come la gangsta rap in America, la nostra posizione, dal punto di vista etico, è ferma e noi prendiamo le distanze da contenuti che incitano alla violenza o all’illegalità”.
Sergio Cerruti conclude: “In un momento così difficile per il comparto, avrei preferito che queste situazioni, per contenuti e modi, non fossero mai esistite. Sorrido amaramente se penso che, solo pochi mesi fa, abbiamo organizzato Musica contro le mafie e oggi, invece, ci ritroviamo con questo caso”.
Anche Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria, che racchiude le sedi territoriali di Confindustria in Calabria, concorda con questa posizione: “Gli imprenditori sono i primi danneggiati da una cattiva reputazione del territorio, per questo noi di Unindustria, con le sedi territoriali, cerchiamo di monitorare ed intervenire, se necessario. Certo – ammette Ferrara -, qualcosa può sfuggire, ma quando si viene a conoscenza di un’immagine negativa che viene veicolata e che poi si riflette negativamente su tutti gli altri va immediatamente bloccata ed estirpata”.
La notizia ha suscitato reazioni decise sia della politica che, per bocca del deputato calabrese M5S Dalila Nesci, ha proposto l’introduzione di una legge sull’apologia di mafia, sulle tracce di quella legge Scelba che introdusse il reato di “apologia del fascismo”, ma ha anche portato a un esposto contro Teresa Merante, presentato dal sindacato di Polizia Coisp presso la Procura di Reggio Calabria per istigazione a delinquere.
La folksinger si è a sua volta affidata ai suoi legali per tutelare la propria immagine e difendersi da accuse che ribadisce essere infondate. In una nota di replica ufficiale, Merante ha scritto, tra l’altro: “Non ho mai inneggiato nessuno, se non il mio amore per la musica popolare di cui vado fiera. Non era certo questa la notorietà che sognavo. Se ho commesso degli errori, se ho ferito la sensibilità di qualcuno sono anche disposta a mettere da parte questi brani o i passaggi più controversi, ma non accetterò più passivamente ulteriori minacce ed insulti”.

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