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venerdì, 29 Marzo, 2024
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Campi di “E!State Liberi!” nel Vibonese, un bilancio più che positivo

Si sono da poco conclusi i primi campi di “E!State Liberi!” nella provincia di Vibo Valentia, nei beni confiscati alla ‘ndrangheta a Limbadi e gestiti dall’Associazione San Benedetto Abate. I campi di impegno e formazione sui beni confiscati sono un progetto finalizzato alla valorizzazione e alla promozione del riutilizzo sociale dei beni confiscati e sequestrati alle mafie, nonché alla formazione dei partecipanti sui temi dell’antimafia sociale e alla conoscenza dei territori coinvolti, attraverso specifici momenti di impegno concreto anche di prossimità in collaborazione con gli attori sociali della rete di Libera.

Due settimane intense – sottolinea il Coordinamento di Libera Vibo Valentia- “nelle quali abbiamo alternato momenti di lavoro per la manutenzione delle strutture gestite dall’Associazione San Benedetto Abate e momenti di formazione attraverso le testimonianze dei familiari delle vittime innocenti della ‘ndrangheta, di testimoni di giustizia, delle Istituzioni e di chi, in questa terra, ha deciso di lottare e creare spazi di libertà e lavoro.
Il bilancio finale è più che positivo perché i nostri campisti e le nostre campiste sono tornati a casa con un’idea diversa della nostra regione e della nostra provincia, hanno avuto modo di constatare che pur vivendo contesti in cui la subcultura mafiosa ha trovato humus fertile, a questa si contrappone con più forza, la cultura della solidarietà, dell’accoglienza e della disponibilità. Hanno avuto modo di rimanere estasiati dalle nostre bellezze mozzafiato e dai gusti forti dei nostri prodotti tipici ma hanno potuto riscontrare, anche, la bellezza di un impegno costante che si fa concretezza e speranza. Obbiettivo del nostro campo era quello di contronarrare la nostra terra, di raccontare ciò che le cronache non raccontato, di vincere gli stereotipi e gli stigmi attraverso un punto d’osservazione diverso: c’è la ‘ndrangheta e la corruzione ma c’è chi lotta per rivendicare un presente e un futuro libero”.

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“Tutto ciò è stato reso possibile, anche, grazie al contributo delle aziende locali, in parte, coinvolte attraverso il coordinamento della sezione Agroalimentare di Confindustria Vibo Valentia. Un supporto importante è stato anche quello di diverse amministrazioni comunali: in primis l’amministrazione di Limbadi ma fondamentali sono state anche quelle di Vibo Valentia, Rombiolo e Briatico-evidenzia Libera Vibo Valentia. Un’esperienza che ha lasciato il segno nel cuore e nelle coscienze di chi da Carpi o da Reggio Emilia ha raggiunto il nostro sud ma anche per le nostre comunità e la nostra gente che li hanno accolti. La Calabria, Vibo Valentia, non è solo ‘ndrangheta, c’è molto molto di più e dobbiamo lottare insieme per far emergere il bello che anni di violenze, soprusi, corruzioni e ingiustizie hanno relegato al silenzio. L’appuntamento è per il prossimo anno con la speranza di raccontare una vera storia di rinascita e resistenza”.

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