Si prevedeva che il Covid minacciasse le vendite degli alcolici a causa delle restrizioni in bar e ristoranti ma invece non è accaduto così e anzi Campari, leader mondiale, registra un boom di ricavi. Lo spiega al Financial Times l’amministratore delegato della società: la “cultura di fare cocktail a casa” sopravviverà alla pandemia. Ecco dunque l’ottimismo dei più grandi gruppi di alcolici del mondo: la crisi del coronavirus ha cambiato permanentemente le abitudini del bere domestico.
Il gruppo italiano da 15 miliardi di euro, che insieme a Campari è la casa dei marchi Aperol, Wild Turkey whiskey e Grand Marnier, si è dimostrato uno dei vincitori della pandemia, poiché le misure di contenimento hanno spinto più consumatori a bere alcolici a casa. “La pandemia ha stabilito una cultura di fare cocktail a casa“, ha spiegato il ceo Bob Kunze-Concewitz all’autorevole testata britannica. “La gente non sapeva nemmeno cosa va in un Negroni o in uno Spritz, poi è arrivata la pandemia e la gente ha iniziato a cercare le ricette su Google”. L’azienda ha rapidamente lanciato dei video tutorial per i cocktail a base di Campari e ha venduto dei kit online. (Fonte AGI.it)