Un bimbo di appena un anno morto tra il freddo e gli stenti nella foresta al confine tra Bielorussia e Polonia, dopo un mese e mezzo trascorso con i genitori siriani in condizioni estreme nella speranza di arrivare in Europa. Mentre si moltiplicano gli sforzi politici e diplomatici per superare la crisi sulla rotta dell’est, con lo sgombero dell’accampamento alla frontiera e un primo volo di rimpatrio in Iraq, la tragica fine del piccolo migrante riporta in primo piano la tragedia umanitaria. “E’ straziante vedere un bambino morire di freddo alle porte d’Europa. Lo sfruttamento dei migranti e dei richiedenti asilo deve cessare, la disumanità deve cessare“, ha twittato il Presidente del Parlamento Ue, David Sassoli.
Il dramma del bimbo siriano è emerso nel corso della notte, quando gli operatori del Centro polacco per l’aiuto internazionale hanno compiuto un intervento con temperature gelide a seguito di una segnalazione d’emergenza. Nella foresta i soccorritori hanno riferito di aver trovato una coppia di siriani feriti – l’uomo con una lesione al braccio, la donna con un taglio da coltello alla gamba – e il loro figlioletto ormai senza vita. Sul posto, aggiunge l’ong, è stato curato anche un giovane in condizioni di disidratazione e denutrizione. Finora, le vittime segnalate al confine da medici e attivisti erano state almeno 11.