Riceviamo e pubblichiamo:
L’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ha presentato quattro esposti, rispettivamente, al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Crotone, al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro ed al Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria. Tutti gli esposti sono stati inviati per conoscenza anche al sig. Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, al sig. Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, al sig. Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, al sig. Ministro degli interni Matteo Piantedosi, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, alla Direzione generale per la sicurezza stradale e l’autotrasporto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed all’Ufficio II, Direzione affari giuridici e legati del Ministero della Giustizia. Per tutti i quattro esposti l’oggetto è il medesimo: “esposto denuncia in merito ai sistemi di rilevamento della velocità”.
L’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” attraverso il suo Comitato Scientifico ha svolto un immane lavoro al fine di verificare l’esito dei ricorsi presentati dai cittadini a seguito di una sanzione ricevuta a fronte di una violazione del codice della strada. È emerso che nel primo semestre del 2023, nel tratto di Statale 106 lungo tutta la costa jonica regionale, ben 953 cittadini (100%), hanno presentato un ricorso presso il Giudice di Pace di Oriolo, Trebisacce, Corigliano, Rossano, Cariati, Cirò, Crotone, Petilia Policastro, Catanzaro, Locri e Reggio Calabria.
I ricorsi presentati dai cittadini accolti dal Giudice di Pace sono stati ben 741 (77,8%), mentre quelli rigettati sono stati 202 (22,2%). In sostanza su 10 cittadini che hanno presentato ricorso a circa 8 è stata annullata la sanzione mentre solo 2 hanno dovuto pagarla. Il sodalizio che da anni si batte per l’ammodernamento della famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria e che nello Statuto annovera anche la difesa e la tutela dei diritti del cittadino ha fatto rilevare, inoltre, che il numero di cittadini ricorrenti è notoriamente molto basso (non supera il 4% al massimo). Questo significa che se 953 cittadini calabresi nel primo semestre 2023 hanno deciso di ricorrere contro la sanzione ricevuta probabilmente 22.872, nel caso migliore, hanno deciso di pagare la sanzione senza fare un ricorso e, tra questi, molto probabilmente 17.795 potrebbero aver pagato una multa illegittima.
A tutto ciò si unisce il fatto che gli Enti sanzionatori quasi mai utilizzano i proventi ottenuti da questi strumenti la manutenzione delle strade e la loro messa in sicurezza nonché per potenziare le attività di controllo per come previsto dalla legge ma, quasi sempre, queste risorse sono utilizzate per altri scopi che nulla hanno a che fare con la sicurezza stradale.
«Il grande lavoro svolto dal nostro sodalizio – afferma Leonardo Caligiuri, Presidente dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – è finalizzato a tutelare i diritti del cittadino. Ritengo che sia una enormità che su 10 cittadini che in Calabria sulla Statale 106 hanno presentato ricorso contro una sanzione rilevato per la violazione del codice della strada ben 8 hanno avuto ragione e solo 2 hanno dovuto pagare la sanzione».
«La sicurezza stradale – continua il Presidente Caligiuri – rimane l’obiettivo principale dell’attività dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ma questa deve viaggiare di pari passo con la necessaria legittimità dell’operato degli Enti sanzionatori ed è per questo che abbiamo inteso informare le 4 Procure della Repubblica interessate al fine di verificare la regolarità e la legittimità di queste attività lungo la strada Statale 106».
«S’intuisce da questa vicenda che – conclude il Presidente di Basta Vittime sulla 106 – probabilmente ad uscirne danneggiati sono soprattutto i cittadini che hanno ricevuto la sanzione pagandola. Spero che quanto emerso grazie al nostro impegno riesca a far riflettere soprattutto i legali calabresi al fine di far nascere la necessaria consapevolezza circa la necessità di creare strumenti e strutture che possano al meglio e più facilmente tutelare i cittadini automobilisti certamente vessati da questi sistemi che spesso nulla hanno a che vedere con la sicurezza stradale e la legalità».