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venerdì, 10 Maggio, 2024
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Auto e pezzi di ricambio venduti sul web e mai consegnati: In manette 4 persone nel Cosentino-VIDEO

VIDEO Cosenza – 60 truffe online perpetrate sull’intero territorio nazionale, per un danno complessivo di circa 20mila euro. Di questo dovranno rispondere quattro persone, che vivono a Bisignano, che sono state arrestate da carabinieri e polizia postale di Cosenza. In carcere per ordine del gip di Cosenza, Manuela Gallo, sono finiti Luca Meringolo, 33 anni e Vincenzo Naccarato, 35. Agli arresti domiciliari sono invece stati assegnati Simona Rago, 26 anni, e Mario Meringolo di 35.
Secondo quanto reso noto tre degli arrestati appartengono allo stesso nucleo familiare. Si tratta di due fratelli e della moglie di uno dei due. La truffa, come spesso accade, avveniva utilizzando il web. Il gruppo pubblicava degli annunci per la vendita di auto e pezzi di ricambio, copiati da siti stranieri, su un sito di e-commerce italiano che ovviamente attiravano l’attenzione delle potenziali vittime.
La truffa scattava nel momento in cui una volta incassato il denaro delle vendite, i quattro non spedivano mai la merce. Agli ignari clienti, a quel punto, non rimaneva oltre che sporgere denuncia.
Tre degli arrestati percepivano anche il reddito di cittadinanza.
“Questa è la frontiera del cybercrime: reati che, singolarmente, non creano particolari allarmi, ma con comportamenti seriali comportano poi danni elevati” ha detto Mario Spagnuolo, procuratore di Cosenza, che ha partecipato alla conferenza stampa per l’arresto di 4 truffatori che operavano online. Per il Colonnello Piero Sutera, comandante provinciale dei Carabinieri, “è un’attività d’indagine svolta interamente dalla stazione dei Carabinieri di Bisignano, e si è documentata l’esistenza di una vera e strutturata organizzazione”.
Ha partecipato alla conferenza stampa anche il responsabile della Polizia postale calabrese, Vincenzo Cimino, il quale ha sottolineato che “online non si cancellano mai davvero tutte le tracce, ma è più complicato quando ci si incrocia con siti stranieri, come in questo caso, quando necessita una collaborazione internazionale con polizie e gestori delle piattaforme”.

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