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giovedì, 2 Maggio, 2024
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Assolti in Cassazione tutti gli imputati del processo “Miramare”: Falcomatà torna sindaco di Reggio

Nella serata di ieri a Roma, dove si è conclusa la camera di consiglio della Suprema Corte di Cassazione, è stata emessa la sentenza del processo “Miramare”. Gli avvocati Marco Panella e Giandomenico Caiazza hanno ottenuto l’annullamento della stessa emessa nel novembre 2022 dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria, che aveva condannato Giuseppe Falcomatà a un anno di carcere con pena sospesa per abuso d’ufficio, e gli altri imputati a sei mesi. Il processo ha avuto origine da un’indagine sulle irregolarità legate all’assegnazione del Grand Hotel Miramare ad un’associazione, collegata all’imprenditore Paolo Zagarella, chiamata “Il sottoscala”, nel 2015, senza l’emissione di un bando pubblico. Le indagini hanno esaminato i presunti legami tra Falcomatà e Zagarella, che, durante le elezioni comunali del 2014, aveva concesso gratuitamente al sindaco alcuni locali di sua proprietà per la segreteria politica. Secondo alcune informazioni, la Cassazione avrebbe considerato la rinuncia volontaria degli imputati, che avevano inizialmente concesso il Miramare all’associazione di Zagarella e successivamente revocato l’assegnazione.

Il sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione, Roberto Aniello, ha sollevato la questione dell’annullamento della sentenza per prescrizione, sottolineando che potrebbero sorgere dubbi sulla qualificazione dei fatti e sulla ricostruzione dell’intera vicenda. Dubbi che, comunque, non potrebbero essere risolti, in quanto il reato in ogni caso sarebbe prescritto. La Cassazione ha anche annullato la sentenza d’appello per gli altri dieci imputati, tra cui il segretario comunale in carica all’epoca, Giovanna Antonia Acquaviva, l’ex dirigente del settore “Servizi alle imprese e sviluppo economico” del Comune, Maria Luisa Spanò, e l’imprenditore Paolo Zagarella. Inoltre, sono coinvolti i sette ex assessori del processo “Miramare”: Saverio Anghelone, Armando Neri, Rosanna Maria Nardi, Giuseppe Marino, Giovanni Muraca, Agata Quattrone e Antonino Zimbalatti. Anche per loro si interrompe la sospensione imposta dalla legge Severino. Nel caso in cui Falcomatà riprenda la sua posizione di sindaco, l’ex assessore Giovanni Muraca, difeso dall’avvocato Sergio Laganà, entrerà a far parte del Consiglio regionale da cui era stato sospeso dopo la condanna d’appello.

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Tramite un post sui propri profili social, si è espresso proprio lo stesso Giuseppe Falcomatà: “Assolto! Sono stati due anni duri. Due anni in cui ho sofferto, ha sofferto la mia famiglia, ha sofferto la città. Questa assoluzione restituisce, in parte, le amarezze di questo periodo. Un periodo in cui non mi è mai, mai, mancato il vostro sostegno, il sostegno dei reggini. Adesso per la città ci dovrà essere un nuovo inizio. Insieme. Vi voglio bene, ci vediamo tra poco.”

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