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venerdì, 2 Maggio, 2025
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Anche a Reggio Calabria Erich Grimaldi ha parlato del protocollo di terapie precoci e domiciliari per pazienti covid

Reggio Calabria – Qualcuno già ne parla definendoli angeli e infatti i medici capitanati dall’avvocato napoletano Erich Grimaldi, sabato a Reggio per presentare il comitato per le cure domiciliari ai malati di Covid, rivendicano l’importanza del cuore nel giuramento di Ippocrate. In piazza Duomo un pubblico non numeroso ma attento e interessato ha scandito con applausi vigorosi gli interventi dei medici che hanno aderito all’iniziativa di Grimaldi.

“Curiamoci in scienza, coscienza ed evidenza” è lo slogan dei professionisti di Terapia domiciliare C19, sodalizio che opera attraverso una web app dove i malati di Covid possono ottenere assistenza medica diretta applicando il protocollo di terapie precoci che hanno evitato l’ospedalizzazione e guarito tantissimi pazienti. Introdotto sul palco da Elena Presti, Grimaldi, che è anche presidente dell’Ucdl (Unione per le cure, i diritti e le libertà) ha illustrato il progetto nella terza tappa meridionale del tour – attesissima, poiché uno degli esponenti di punta del comitato, l’urologo Nino Pignataro, è originario di Oppido. Da piccolo gruppo di medici, costituito nel marzo 2020 agli albori della pandemia e operativo sui social, oggi tra i sostenitori delle terapie domiciliari ci sono legali, biologi, psicologi, informatici e archivisti. Tutti volontari che operano gratuitamente. «La nostra è ormai una famiglia – dice Grimaldi – e adesso iniziamo a dare fastidio e attiriamo critiche». I detrattori contestano la “filosofia” delle terapie domiciliari, che realizzando una cura tempestiva sin dai primi sintomi, contravviene alle linee ministeriali sulla vigile attesa. Ma in piazza Duomo Grimaldi lo ha ribadito con forza: «Noi abbiamo presentato molte osservazioni con dati ma non sono mai state considerate. Non bisogna aspettare ma intervenire subito, con uno schema terapeutico che abbiamo ampiamente collaudato e presto sarà riportato in uno studio con le evidenze».
Trecentomila persone collegate nelle dirette Facebook con utenti che lo ringraziano innalzandolo a paladino della libertà, in migliaia nelle piazze (anche se a Reggio la partecipazione non è stata massiccia). L’obiettivo di Erich Grimaldi è chiamare a raccolta sempre più medici da tutti i territori: «In televisione non ho spazio perché mi impediscono di dire alcune cose. Ma non siamo stregoni, abbiamo applicato farmaci infiammatori che sono già nel prontuario, che i medici conoscono e sanno usare. Perché nessuno dei nostri pazienti ci ha mai denunciato? Quando tutto questo finirà, saranno altri a dover pagare per non aver curato i malati».
«Per noi i pazienti sono tutti uguali – aggiunge Nino Pignataro – e non proponiamo miracoli ma farmaci poco costosi e di facile reperibilità, quelli che ognuno di noi ha nel suo armadietto». Poi il medico reggino ha coinvolto alcuni guariti – malati piombati nel panico durante la famigerata vigile attesa, a cui, prima delle terapie domiciliari, era mancata soprattutto la presenza. I medici di Grimaldi sono ispiratissimi, come il messinese Salvatore Totaro: «Il malato non dobbiamo evitarlo ma incontrarlo, guardarlo negli occhi». Lui stesso guarito dal Covid, ha commentato: «Un medico non si ammala mai perché ha il cuore sano, e noi vogliamo portare serenità e pace nei cuori e nei corpi. Le coccole dei medici curano per rassicurare».
Ovazione quando Grimaldi e Totaro paragonano allusivamente il Covid a un terribile drago. Applausi contro il green pass: «Vogliono dividere l’Italia, ma chi divide e crea rancore va contro l’umanità. Noi siamo l’altra parte e ci saremo sempre, per unire».

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Tenuta delle Grazie 13_6_2024

Isabella Marchiolo

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