Sono 24 i punti monitorati dai volontari e dalle volontarie di Goletta Verde, dal 7 al 14 luglio, lungo le coste della Calabria, di cui 12 in prossimità di foci di corsi d’acqua. 9 punti sono risultati oltre i limiti di legge dei quali 8 fortemente inquinati e 1 inquinato. Continuano le criticità nelle foci dei fiumi: infatti, degli 8 punti giudicati fortemente inquinati, 6 riguardano foci e 2 sono stati campionati in prossimità degli sbocchi a mare.
Ne hanno parlato questa mattina, durante la conferenza stampa svoltasi al Circolo Velico di Crotone, Anna Parretta, Presidente di Legambiente Calabria, Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente, Cristiana Biondo, Portavoce di Goletta Verde, Caterina Cristofaro, Direttrice di Legambiente Calabria, Michelangelo Jannone, Direttore Scientifico Arpacal, Mariano Baldoni, Direttore Tecnico Operativo CONOU, Paola Proto, Presidente Circolo Velico di Crotone, Vincenzo Voce, Sindaco di Crotone.
I monitoraggi lungo le coste che Goletta Verde effettua da anni non vogliono sostituire i dati ufficiali, ma vanno ad integrare il lavoro svolto dalle autorità competenti. I dati di Arpa sono gli unici che determinano la balneabilità di un tratto di costa a seguito di ripetute analisi nel periodo estivo. Le analisi di Goletta Verde hanno invece un altro obiettivo: andare ad individuare le criticità dovute ad una cattiva depurazione dei reflui in specifici punti, come foci, canali e corsi d’acqua che sono il principale veicolo con cui l’inquinamento generato da insufficiente depurazione arriva in mare.
I punti fortemente inquinati riguardano 6 foci e 2 punti in prossimità a mare; si tratta della spiaggia presso il torrente Passovecchio e la foce del fiume Esaro a Crotone, la spiaggia fronte lo sbocco del canale a destra del Castello a Isola di Capo Rizzuto – località Le Castella (KR), la foce del torrente Annunziata presso il lido comunale di Reggio Calabria, quella del torrente presso il campo sportivo a Bagnara Calabra (RC), la foce del fiume Mesima a San Ferdinando (RC), quella del torrente Ruffa a Ricadi (VV) e la foce del torrente Murria a Briatico (VV). La foce del Petrace a Gioia Tauro (RC) è risultata inquinata.
In provincia di Cosenza tutti i 6 punti campionati risultano entro i limiti di legge: la spiaggia di fronte al Canale del pescatore a Villapiana Lido, quella presso la Foce del fiume Crati a Laghi di Sibari a Cassano Jonio, la spiaggia di fronte al torrente Coriglianeto a Marina di Schiavonea a Corigliano Calabro, la foce del torrente Colognati a Marina di Rossano, la spiaggia presso la foce del fiume Bagni vicino via Cristoforo Colombo al confine tra le località Pantana – Santa Rosalia – Macchia e Marina di Guardia Piemontese al confine tra i comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese, e la spiaggia presso la foce del fiume Noce a Tortora Marina.
A Crotone tutti e tre i punti sono risultati fortemente inquinati. La spiaggia presso la foce del torrente Passovecchio e la foce del fiume Esaro a Crotone, la spiaggia presso il canale a destra del Castello a Le Castella, Isola di Capo Rizzuto.
I punti campionati nella provincia di Reggio Calabria che sono risultati entro i limiti sono: la spiaggia presso la Fiumara Torbido a Marina di Gioiosa Ionica, la spiaggia presso la foce del fiume Pantano Grande in località Sabbie Bianche a Brancaleone Marina, la quella libera ad Annà di Melito a Melito di Porto Salvo.
Tre i punti risultati fortemente inquinati: la foce del torrente Annunziata sul Lido Comunale di Reggio Calabria, quella del Torrente presso il campo sportivo a Bagnara Calabra e la foce del fiume Mesima a San Ferdinando.
Unico punto risultato inquinato nella provincia di Reggio Calabria è la foce del Petrace a Gioia Tauro.
A Vibo Valentia i punti risultati fortemente inquinati sono due: la foce del torrente Ruffa in località Turiano a Ricadi e quella del torrente Murria a Briatico presso la spiaggia Torretta. La foce del Torrente Britto a Marina di Nicotera, la spiaggia presso la foce del fosso Sant’Anna a Bivona e la foce del fiume Angitola a Pizzo sono risultati nei limiti di legge.
In provincia di Catanzaro i tre punti campionati, la foce del torrente Spilinga al confine tra Lamezia Terme e Gizzeria, quella del fiume Savuto a Nocera Terinese e la spiaggia presso il fosso Beltrame al confine tra Montepaone Lido e Soverato sono risultati entro i limiti di legge.
I volontari e le volontarie di Legambiente non hanno rinvenuto né cartelli di divieto di balneazione né cartelli informativi sulla qualità delle acque, obbligatori già da qualche anno, in nessuno dei 24 punti monitorati. 12 dei 24 punti non sono campionati dalle autorità competenti, essendo di fatto delle acque abbandonate e di conseguenza non balneabili, e altri 3 punti, secondo il portale acque (un’applicazione realizzata dal Ministero della Salute che offre informazioni aggiornate sullo stato di balneazione di tutte le coste italiane), sono temporaneamente inibiti alla balneazione per inquinamento. Una disinformazione verso i cittadini e i turisti che non è più giustificabile, anche in virtù del fatto che la foce dell’Esaro a Crotone, la foce del torrente Annunziata presso il lido comunale di Reggio Calabria, la foce del Mesima a Gioia Tauro e la foce del torrente Ruffa a Ricadi sono state giudicate costantemente oltre i limiti di legge dal 2010 ad oggi. Questi fiumi sono malati cronici di inquinamento, che minano la qualità ambientale delle acque in cui sfociano e, soprattutto, la salute dei bagnanti.