Il dibattito sulle ambulanze senza medico va avanti da anni, ma secondo il generale Antonio Battistini il nodo centrale non è l’assenza del medico a bordo, bensì l’efficacia complessiva del sistema di emergenza.
“Il tema delle ambulanze senza medico è un tema che stiamo affrontando da tre anni. C’è un sistema di emergenza 118 organizzato per garantire un intervento tempestivo sul posto del soccorso, per come è ormai strutturato in tutta Italia. I tempi che monitoriamo e che ci vengono riconosciuti dimostrano che il sistema funziona. Il problema non è l’ambulanza senza medico, ma un soccorso qualificato, in grado di prestare l’assistenza necessaria nel momento in cui serve”.
Alle critiche mosse dall’USB sull’utilizzo di ambulanze datate a fronte di mezzi nuovi non impiegati, Battistini replica senza esitazioni: “Non ci risulta. Tutte le ambulanze in dotazione sono state messe in servizio, sono nuove e pienamente operative. Questi sono i dati in nostro possesso. Monitoriamo costantemente i bisogni di un territorio complesso, con aree interne che non possono essere private di servizi sanitari essenziali. Le criticità non le nascondiamo. Le conosciamo bene e per ognuna esiste un percorso: per molte è già avviato, per altre stiamo iniziando ora. Nel complesso siamo soddisfatti del cammino intrapreso. Non dobbiamo giudicarci da soli, ma essere giudicati dai cittadini. Il nostro obiettivo è ricostruire un clima di fiducia tra l’azienda e la comunità. Abbiamo adottato il bilancio di previsione e il consuntivo 2024 è già in fase di certificazione da parte di un’azienda terza. È un segnale chiaro di discontinuità rispetto al passato e un contributo concreto all’uscita della Calabria dal commissariamento”.
Il piano straordinario per abbattere le liste di attesa ha dato buoni risultati, pensate di rinnovare questa esperienza e di mettere in atto altre iniziative per rispondere ad una esigenza primaria dei cittadini: “È una priorità che abbiamo ben presente. Dopo due anni di interventi sporadici, grazie alle risorse della Regione Calabria da dicembre 2024 abbiamo avviato un programma strutturato che proseguirà per tutto il 2025 per l’abbattimento delle liste d’attesa. Anche il privato accreditato, finanziato con risorse pubbliche, contribuisce al recupero delle prestazioni. I risultati non sono solo numerici: stiamo lavorando anche sull’appropriatezza delle prescrizioni, indispensabile per riportare il sistema a una reale produzione di salute”.
Il sovraffollamento dei pronto soccorso è legato anche al rilascio da parte dei medici di medicina generale di prescrizioni appropriate che se effettivamente applicate eviterebbero l’arrivo in pronto soccorso di pazienti anche con patologie altrimenti trattabili?: “Il cittadino è libero di rivolgersi dove vuole e non può essere indirizzato obbligatoriamente. È però evidente che una maggiore presa in carico da parte della medicina del territorio, in particolare dei medici di medicina generale, contribuirebbe a ridurre gli accessi impropri. Un problema, sottolinea Battistini, che non riguarda solo la Calabria: “Il sovraffollamento dei pronto soccorso è un fenomeno nazionale. Le case di comunità e una migliore integrazione territoriale potranno favorire una presa in carico più efficace, ma resta il fatto che il cittadino potrà sempre scegliere di rivolgersi al pronto soccorso”.

















