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martedì, 30 Aprile, 2024
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“Almalaurea”, cresce soddisfazione e tasso occupazione dei laureati Unical: L’81% dei giovani lavora entro 5 anni

Sempre più laureati dell’Università della Calabria trovano lavoro grazie all’elevata “efficacia” del titolo conseguito nell’ateneo di Rende. È quanto emerge dal XXV Rapporto sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati, curato dal consorzio Almalaurea. Rispetto al 2020, il tasso di occupazione dei laureati triennali sale dal 50,5% al 55,4% e un incremento ancora più netto si registra tra i laureati di secondo livello: a un anno dal conseguimento del titolo è occupato il 65,9% (58% nel 2020), fino a raggiungere l’81,3% (in precedenza 76,6%) per chi si è laureato da cinque anni. Un risultato che consente all’Unical di accorciare di ben 4 punti il distacco dalla percentuale media rilevata tra tutte le università italiane.
Anche per questi motivi continua ad aumentare il grado di apprezzamento espresso dagli studenti: i laureati che si dichiarano soddisfatti dell’esperienza universitaria nel suo complesso sfiorano il 94% e l’efficacia del titolo di studio ai fini lavorativi è più alta rispetto alla media nazionale.

Il profilo dei laureati dell’Università della Calabria.
Sono 3.555 le persone che hanno conseguito un titolo nel 2022 all’Università della Calabria coinvolti nel XXV Rapporto di Almalaurea sul profilo dei laureati: 1.824 di primo livello, 1.287 magistrali biennali e 444 a ciclo unico.
L’età media alla laurea è 26 anni (24,6 anni per i laureati di primo livello e di 27,4 anni per i magistrali biennali). Nel report si precisa che su questo dato incide il ritardo nell’iscrizione al percorso universitario: non tutti i diplomati, infatti, si immatricolano subito dopo aver ottenuto il titolo di scuola secondaria superiore.
Il 46,4% dei laureati termina l’università in corso (41,2% tra i triennali, 53,7% tra i magistrali biennali). Il voto medio di laurea è 101,8 su 110: 97,7 per i laureati di primo livello e 107,4 per i magistrali biennali.
La quota di laureati di cittadinanza estera è complessivamente pari al 3,2%, mentre l’1,6% dei laureati proviene da fuori regione.
È in possesso di un diploma di tipo liceale il 70,2%, di un diploma tecnico il 24,5%, residuale la quota dei laureati con diploma professionale. Il 52,2% dei laureati ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi: è il 48,8% tra i laureati di primo livello e il 52,9% tra i magistrali biennali (valore, quest’ultimo, che cresce al 71,1% considerando anche coloro che l’hanno svolto solo nel triennio).
Ha compiuto un’esperienza di studio all’estero riconosciuta dal corso di laurea (Erasmus in primo luogo) il 4,3% dei laureati. Il 46,7% dei laureati ha svolto un’attività lavorativa durante gli studi universitari: è il 43,8% tra i laureati di primo livello e il 51,8% tra i magistrali biennali.

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La soddisfazione per l’esperienza universitaria.
Il 91,6% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente e l’85,7% ritiene il carico di studio adeguato alla durata del corso. In merito alle infrastrutture messe a disposizione dall’ateneo, l’84,0% dei laureati che le ha utilizzate considera le aule adeguate. Più in generale, il 93,9% dei laureati si dichiara soddisfatto dell’esperienza universitaria. Un dato in crescita rispetto a quello fatto registrare due anni fa, quando la soddisfazione complessiva aveva raggiunto il 93,5%.
E quanti si iscriverebbero di nuovo all’Università? Il 78,6% (76,6% nel 2020) dei laureati sceglierebbe nuovamente lo stesso corso e lo stesso Ateneo, mentre il 7,6% si riscriverebbe allo stesso Ateneo, ma cambiando corso.

La condizione occupazionale dei laureati Unical.
L’Indagine sulla Condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 7.764 laureati dell’Università della Calabria.
Laureati triennali – Dei 2.204 laureati triennali del 2021 contattati ad un anno dal titolo, il 78,2% decide di proseguire il percorso formativo iscrivendosi ad un corso magistrale. Tra quelli che non si sono iscrittia un nuovo corso di laurea, a 12 mesi dal titolo il tasso di occupazione è del 55,4%, mentre quello di disoccupazione (calcolato sulle forze di lavoro, cioè su coloro che sono già inseriti o intenzionati a inserirsi nel mercato del lavoro) è pari al 23,9%.
Il 28,7% (21,9% nel 2020) degli occupati ha un contratto a tempo indeterminato, il 29,3% a tempo determinato, il 9,9% svolge un’attività in proprio mentre il lavoro part-time coinvolge il 28,2% degli occupati. La retribuzione è in media di 1.182 euro mensili netti.
Il report di Almalaurea si concentra poi sull’efficacia del titolo, che combina la richiesta della laurea per l’esercizio del lavoro svolto e l’utilizzo, nel lavoro, delle competenze apprese all’università. Il 51,1% (42,8% due anni fa) degli occupati considera il titolo molto efficace o efficace per il lavoro svolto. Più nel dettaglio, il 45,9% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università.

Laureati di secondo livello, a un anno – I laureati di secondo livello del 2021 contattati dopo un anno dal conseguimento del titolo sono 1.741 (di cui 1.280 magistrali biennali e 461 magistrali a ciclo unico). Il tasso di occupazione è pari al 65,9% (in crescita rispetto al 58% di 48 mesi fa), 68,0% tra i magistrali biennali e 60,1% tra i magistrali a ciclo unico). Il tasso di disoccupazione è pari al 18,1%.
Il 26,3% (18,8% nel 2020) può contare su un contratto alle dipendenzea tempo indeterminato mentre il 32,3% a tempo determinato. Il 4,6% svolge un’attività in proprio, il 15% un lavoro part-time. La retribuzioneè in media di 1.268 euro mensili netti.
Il 73,9% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace e il 63,3% dichiara di utilizzare in misura elevata le competenze acquisite.
Laureati di secondo livello, a cinque anni – Tra i 1.988 laureati nel 2017 che hanno partecipato al rapporto il tasso di occupazione sale all’81,3%, mentre quello di disoccupazione scende al 7,5%.
Hanno firmato un contrattoa tempo indeterminato il 49,9% di loro, a tempo determinato il 24,6%. Svolge un’attività in proprio il 14,5%, un lavoro part-time l’8,7% degli occupati. Le retribuzioni arrivano in media a 1.527 euro mensili netti.
Il 73,7% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace e il 60,3% dichiara di utilizzare in misura elevata le conoscenze accumulate nell’esperienza all’Unical.
Dove lavorano? Il 64,4% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 32,7% nel pubblico; il 2,9% lavora nel non-profit. L’ambito dei servizi assorbe l’83,5%, mentre l’industria accoglie il 15,8% degli occupati; 0,3% la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.
(c.s.)

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