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martedì, 15 Ottobre, 2024
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Al Nord stipendi del 35% più alti che al Sud. In Calabria retribuzione annua metà della Lombardia

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Tenuta delle Grazie 13_6_2024

– CCNL SCADUTO PER 4,7 MILIONI DI LAVORATORI
Oltre a incentivare l’applicazione della contrattazione decentrata, l’Ufficio studi della Cgia ritiene che per “appesantire” le buste paga è necessario rinnovare i contratti di lavoro scaduti. A fine giugno di quest’anno erano in attesa di rinnovo 4,7 milioni di dipendenti (pari al 36 per cento del totale). Sebbene il dato sia in calo rispetto allo stesso mese del 2023 (52,8 per cento), la quota di dipendenti privati in attesa di rinnovo è, invece, pari al 18,2 per cento. Non solo. I mesi di attesa per ottenere il rinnovo sono 23,2, ma scende a 4,2 mesi se calcolata sul totale dei dipendenti privati. Insomma, dalla lettura di questi parrebbe che i mancati rinnovi contrattuali interesserebbero più il pubblico, cioè lo Stato, che il privato. Detto ciò, è molto difficile individuare le cause che non consentono la sottoscrizione del rinnovo entro la scadenza prevista dal contratto nel settore privato, tuttavia è verosimile ritenere che in molti casi ciò sia riconducibile alla difficoltà riscontrata dalle parti sociali a trovare un accordo sugli aumenti economici che vada bene sia al Nord che al Sud. Insomma, non essendo sviluppata sufficientemente la contrattazione di secondo livello – che per sua natura è in grado di premiare la produttività aziendale/territoriale e definire le contromisure per contrastare l’inflazione che, come sappiamo, ha tassi differenziati tra regioni e regioni e tra aree centrali e aree periferiche – è sempre più difficile raggiungere una intesa sugli aumenti retributivi di settore entro la scadenza prevista per un contratto che vada bene da Vipiteno fino a Lampedusa.

– AL NORD SI LAVORA 28 GIORNI IN PIÙ ALL’ANNO CHE AL SUD

– GLI STACANOVISTI SONO A LECCO, VICENZA, BIELLA E PADOVA
Gli operai e gli impiegati con il maggior numero medio di giornate lavorate durante il 2022 sono stati quelli occupati a Lecco (264,2 giorni). Seguono i dipendenti privati di Vicenza (262,6), Biella (262,4), Padova (261,9), Treviso e Bergamo (entrambe con 261,6). Le province, infine, dove i lavoratori sono stati “meno” in ufficio o in fabbrica durante il 2022 sono quelle di Foggia (210,5 giorni), Rimini (209,9), Nuoro (203,4) e Vibo valentia (190,8). La media italiana è stata pari a 244,4 giorni.

(Agi)

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