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venerdì, 19 Aprile, 2024
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AIDAA, i cani che giravano in ospedale a Lamezia non erano randagi: avevano accompagnato chi li custodiva

Sul cado, che tanto scalpore ha suscitato, dei cani che andavano a spasso all’interno dell’ospedale di Lamezia Terme, interviene con una nota l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA secondo cui avevano accompagnato in ospedale la persona che li accudiva seguendolo a distanza.

Subito sono stati catalogati come cani randagi facendo esplodere la polemica in tutta la Calabria, in realtà- prosegue la nota – si tratta di una storia molto bella ed edificante che andrebbe additata come esempio di fedeltà, amore e gratitudine dei cani nei confronti della persona che li accudisce.

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“Al posto di innescare questa polemica per un momento di notorietà il consigliere che ha pubblicato il video sui social si faccia promotore di una vera campagna di sterilizzazione e microchippatura dei randagi , questi due cani sono la dimostrazione che esiste in Calabria il fenomeno dei cani di proprietà che però vengono lasciati liberi di circolare senza microchip e quindi paragonabili ai randagi- scrivono gli animalisti-ma che randagi non sono e noi pensiamo che il numero di questi cani sia notevole, per questo torniamo a chiedere una campagna straordinaria di sterilizzazioni e microchippatura dei cani in Calabria. Infine sotto il profile del rapporto tra uomo ed animali questa è una storia non da condannare ma da prendere ad esempio”.

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