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giovedì, 28 Marzo, 2024
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Falsi testamenti, ecco come funzionava il “sistema” messo in piedi nel Catanzarese

Nuovi aggiornamenti sul caso di falsi testamenti nel Catanzarese. Gli inquirenti, grazie alle testimonianze di due donne, sono riusciti a ricostruire il “sistema” di testamenti falsi. La prima testimone lavora nell’ufficio anagrafe di un paese della provincia, la seconda dirige un ufficio postale in provincia.

Secondo le prime ricostruzioni della Procura, le menti della truffa sarebbero Marco Scalzo e il dipendente delle Poste Luciano Crispino, dedito a verificare il patrimonio dell’anziano scomparso.

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La truffa consisteva nel procurarsi il certificato di morte per poi occuparsi del falso testamento. Alcuni truffatori individuavano i soggetti in età avanzata, privi di familiari, che avevano a disposizione cospicue somme di denaro depositate alle Poste, mentre altri provvedevano a reperire tutta la documentazione inerente il defunto. Successivamente veniva selezionato un erede ad hoc e contestualmente veniva pubblicato il testamento falso. Ad occuparsi dell’indagine è Gianfranco Cappellano.

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