Siamo nel 2021, ma sappiamo che siamo in Calabria.
“Questo ĆØ lo screen di un video, un video che gira su alcuni social, un video che riprende un ragazzo nel cortile di una scuola superiore della cittĆ di Vibo Valentia prendere una gallina da terra (come sia finita dentro la scuola ancora non lo sappiamo) e scaraventarla sul tetto della costruzione davanti a lui. Si sente nel video il ragazzo e i compagni accanto ridere di quanto stava accadendo. Non pubblicheremo il video, al momento, ma domani ci recheremo dai Carabinieri per sporgere denuncia“.
“Ci rendiamo conto che ancora tanti ragazzi nascono, crescono e vivono in questa realtĆ dove gli animali vengono allevati per essere mangiati (e su questo non apriamo polemiche perchĆØ finchĆ© sarĆ fattibile per legge nessuno di noi puĆ², se non moralmente, obiettare); ciĆ² che non va ASSOLUTAMENTE bene ĆØ vedere un ragazzo che ĆØ evidentemente abituato ad avere poca considerazione dellāanimale, probabilmente non solo di quelli da reddito, una cosƬ poca considerazione della vita, delle specie, ed ĆØ altrettanto triste sentire gli altri ragazzi ridere e non intervenire per fermare o denunciare quanto stava accadendo.
Se a tanti di voi questa sembra una bravata, per la legge italiana ĆØ reato, art. 544 ter C.P. Maltrattamento di animali, che recita: Chiunque, per crudeltĆ o senza necessitĆ , cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche, ĆØ punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euroā.
“Una cosa altrettanto grave ĆØ che sia avvenuto in una scuola, scuola che speriamo voglia con noi condannare severamente il gesto, se ĆØ vero che la scuola ĆØ lāistituzione destinata allāeducazione, alla socializzazione, alla crescita intellettuale ma anche etica, morale e civica dei nostri ragazzi! Non resteremo mai indifferenti a queste scene perchĆ© ogni vita, ogni essere vivente merita rispetto, e ogni reato di conseguenza deve essere punito”.
CosƬ l’ENPA di Vibo Valentia sulla propria pagina social.