L’algoritmo pazzo del Miur colpisce ancora. Nell’anno scolastico più ritardatario di sempre, a rallentarne ulteriormente l’avvio è ora una raffica di errori informatici nelle convocazioni per le supplenze annuali. Così – non per la prima volta in pochi giorni – migliaia di docenti a tempo determinato si sono visti annullare l’appuntamento con la presa di servizio. Era successo un po’ ovunque da Nord a Sud e la Calabria si è aggiunta alla deplorevole lista di disdette solo ieri, a poche ore dall’odierna convocazione in tutte le scuole della regione. Un disagio non da poco, se si pensa che la maggior parte dei docenti temporanei sono di solito assegnati a sedi molto lontane dalla propria residenza e chi per sua scelta si è iscritto a una graduatoria fuori dalla propria provincia ieri si trovava già nella città di assegnazione (a sue spese) in modo da prendere servizio oggi in tranquillità e senza ritardi. C’è poi la situazione dei docenti non vaccinati che avevano regolarmente effettuato (a loro spese) il tampone necessario al rilascio del green pass per poter accedere nella scuola dove avrebbero dovuto firmare il contratto: a vuoto, perché a breve quel codice non sarà più valido e per la nuova convocazione toccherà fare un nuovo tampone spendendo altri soldi e anticipando di molto la stressante frequenza di simili esami che sarà necessaria con l’inizio delle lezioni del prossimo 20 settembre.
L’avviso apparso sui siti dei vari ambiti territoriali scolastici calabresi ha annunciato il rifacimento delle operazioni con nuova graduatoria entro giovedì 9 settembre e ai supplenti con la valigia non è dato sapere quanto tempo dopo dovranno presentarsi in sede per prendere servizio. La legge prevede che ci sia un preavviso di almeno 48 ore (così come per collegi, consigli e riunioni varie), ma nella prassi questa norma è di rado rispettata, dunque le singole scuole stanno consigliando agli aspiranti di tenersi pronti e controllare militarmente i siti dell’ufficio scolastico regionale. In barba al diritto alla disconnessione, ogni momento potrebbe essere quello giusto: l’avviso annullato ieri, ad esempio, era stato pubblicato nel pomeriggio di domenica 5 settembre.
Perdere l’attimo avrebbe conseguenze fatali per i docenti interessati, poiché le convocazioni non arrivano sulle mail individuali ma soltanto tramite questi avvisi urbi et orbi affastellati in un sito che necessiterebbe con urgenza di un webmaster serio. Chi dovesse mancare l’avviso non solo perderebbe ogni possibilità di lavorare con le supplenze annuali ma, considerato rinunciatario, sarebbe escluso anche dalle chiamate via graduatorie di istituto.
Gli errori di algoritmo (che riguardano tutta Italia) sono il primo flop operativo del nuovo sistema ideato dal ministero per l’assegnazione delle supplenze da Gae e Gps. Quest’anno infatti i docenti delle graduatorie provinciali hanno partecipato con una procedura informatizzata dietro domanda da Istanze on line, concorrendo pure per eventuali nomine in ruolo in presenza di posti residui. Un complicato sistema di preferenze, opzioni e calcoli che ha comportato difficoltà anche nell’esito delle assegnazioni. Insomma la confusione ha regnato (e sta regnando) sia nei docenti che nel personale che ha stilato le liste degli incarichi.
Dicendosi trionfalmente certo di avere tutti i prof in cattedra entro il 13 settembre, di questa imbarazzante impasse non ha fatto cenno stamattina in audizione nelle commissioni cultura di Camera e Senato un ministro Bianchi ai minimi storici di popolarità del proprio dicastero. La diretta dell’audizione, bersagliata di faccine arrabbiate e zero like, ha registrato commenti infuriati da parte dei docenti in linea. L’attacco ricorrente è quello contro il green pass e la violazione della privacy sulla vaccinazione del personale, ma molti puntano il dito pure sulle mancate risoluzioni dei problemi delle classi pollaio e la messa in sicurezza degli istituti.
A proposito di green pass, dalla Calabria continua con passione l’instancabile battaglia di Franco Corbelli per l’ammissione dei test salivari rapidi anche a scuola come strumento di screening valido per il passaporto verde. L’emendamento per cui si è battuto come un leone il leader di Diritti Civili sembra cosa fatta, ma al momento le farmacie (uniche legittimate al rilascio del gp insieme a sanitari e medici di famiglia autorizzati dal sistema sanitario) non hanno a disposizione i test e aspettano istruzioni in proposito. Un esame poco invasivo e meno costoso dei tamponi, ma il punto non è ancora davvero chiaro. Se infatti il rilascio del green pass sarà esteso ai soli salivari molecolari, il problema sarebbe tutt’altro che risolto: il loro costo va dai 30 euro in su e il risultato è disponibile dopo almeno 12 ore. Mentre agli insegnanti non vaccinati il green pass serve ogni 48 ore.
Isabella Marchiolo