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sabato, 27 Dicembre, 2025
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In arrivo batosta per automobilisti: dal 1° gennaio aumentano accise diesel e RC auto

L’inizio del 2026 porterà con sé un mix di misure economiche per milioni di automobilisti italiani, alcune percepite come positive per i consumatori, altre decisamente negative. Il Codacons ha analizzato l’impatto di queste decisioni sulle finanze delle famiglie. La parte più critica riguarda i circa 16,6 milioni di proprietari di auto diesel. Dal 1° gennaio, scatterà il riallineamento delle accise sul gasolio, traducendosi in un aumento della tassazione di 4,05 centesimi di euro al litro. Considerando anche l’IVA al 22%, questo aumento si traduce in un costo extra di 2,47 euro per un pieno di 50 litri. Su base annua, e ipotizzando due pieni al mese, la spesa aggiuntiva stimata dal Codacons è di circa 59,3 euro per autovettura. Sommando anche il precedente aumento di 1,5 centesimi di maggio, il rincaro complessivo annuo sul gasolio raggiunge gli 81,1 euro. Sebbene la manovra preveda una corrispondente riduzione dell’accisa sulla benzina, il Codacons avverte che i ribassi per la “verde” potrebbero essere minimi o inesistenti, come già osservato in precedenza, quando l’aumento del diesel fu quasi immediato, mentre le riduzioni sulla benzina si rivelarono inefficaci.

Inoltre, si prevedono aumenti anche per la spesa relativa all’assicurazione RC Auto. Un emendamento al Ddl di bilancio innalzerà l’aliquota sulle polizze relative ai rischi di infortunio al conducente e di assistenza stradale dal 2,5% al 12,5% per i contratti stipulati o rinnovati a partire dal 1° gennaio 2026. Questa misura, volta a incrementare le entrate statali per 115 milioni di euro, sarà inevitabilmente riversata sugli assicurati. Il Codacons sottolinea come i prezzi dell’RC Auto siano già in forte crescita, con un aumento medio complessivo del 17,5% rispetto al 2022, portando il costo medio di una polizza da 353 euro (gennaio 2022) a 415 euro (secondo trimestre 2025), un rincaro di 62 euro.

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Tenuta delle Grazie 13_6_2024

La notizia positiva arriva dal decreto Milleproroghe varato dal governo, che ha bloccato l’aggiornamento automatico degli importi delle sanzioni stradali. Senza questo intervento, le multe sarebbero aumentate di circa il 2% a partire dal 1° gennaio. Questo stop, il terzo consecutivo, ha evitato una “stangata” che avrebbe visto, per esempio, il divieto di sosta salire da 42 a 43 euro, o l’uso del cellulare alla guida passare da 250 a 255 euro. Il blocco segue un precedente intervento con la Legge di Bilancio 2023, che scongiurò un aumento del 15,6%, e una successiva proroga per il 2025. L’ultimo effettivo incremento risale al 2019 (+2,2%).

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